Va all’asta l’hotel Mille Miglia che ospita quasi 100 profughi

Il creditore procedente è banca Monte dei Paschi di Siena, che vanta un’ipoteca volontaria per un totale di 2 milioni di euro e ha fatto pignorare l’immobile nel 2016. Oggi scade il nuovo bando d’accoglienza per 3.344 richiedenti asilo

Nelle 21 camere dell’hotel Mille Miglia, tutti quei profughi proprio non ci stavano. Bisognava far posto per 76 persone, perché tanti sono i richiedenti asilo che la Prefettura ha scelto di mandare nell’albergo di via Sant’Eufemia per 35 euro al giorno a ospite. La necessità aguzza l’ingegno e, con qualche parete divisoria e una manciata di tendine in stile ospedale, la famiglia Vezzola (proprietaria dell’immobile) ha trasformato la sala da pranzo in una bella camerata. Stile anni ‘60 e ampliato nel 1977, l’hotel offre agli ospiti poca privacy ma tutte le biciclette di cui hanno bisogno, ben visibili dall’esterno. La soluzione non è però eterna: l’hotel Mille Miglia è stato pignorato alla Siral sas dei Vezzola con l’esecuzione immobiliare 408/2016 e andrà all’asta il 25 ottobre con un prezzo base di 864.000 euro.

Il creditore procedente è banca Monte dei Paschi di Siena, che vanta un’ipoteca volontaria per un totale di 2 milioni di euro e ha fatto pignorare l’immobile nel 2016. La faccenda non ha tolto il sonno alla Prefettura che, nonostante il pignoramento, ha prorogato la convenzione con la Siral sas per l’accoglienza dei 76 richiedenti asilo. Finché le aste andranno deserte, in un modo o nell’altro, i profughi potranno continuare a stare al Mille Miglia. La vicenda un po’ borderline ricorda quanto avvenuto a Borgo Machetto, resort di Desenzano finito all’asta (curiosità: anche in quel caso la banca creditrice è Monte dei Paschi) e in cui il gestore, Angelo Scaroni, aveva piazzato 31 richiedenti asilo dopo che il tribunale aveva messo i sigilli all’albergo, quattro stelle di lusso. In quel caso Prefettura e Comune non erano stati informati, al Mille Miglia invece tutto si è svolto regolarmente.

Un po’ di storia: Franco e Anita Vezzola hanno iniziato a ospitare i migranti con la crisi libica del 2011, l’albergo era chiuso da anni ma i gestori, con un investimento da 75mila euro, hanno fatto un restyling di stanze e bagni adattandoli al nuovo business. Inizialmente i richiedenti asilo erano 42 ma, con l’emergenza del 2015, il numero degli ospiti dell’hotel è raddoppiato e si è resa «necessaria» la trasformazione della sala da pranzo in camerata, vicenda ben documentata sulla perizia curata dall’ingegner Andrea Francesco Zini. Complici delle difficoltà finanziarie, la famiglia ha subito il pignoramento dell’hotel da parte di Mps e lo storico Mille Miglia sarà battuto all’asta tra un mese. A proposito di profughi, alle 12 di oggi scade il nuovo bando varato dalla Prefettura di Brescia per accogliere un totale di 3.344 migranti in tutta la provincia alla solita cifra di 35 euro al giorno per ospite (spesa totale presunta nel 2018: 42,7 milioni di euro). Privati e Coop che vogliono accogliere i richiedenti asilo hanno tempo fino alle 12 di oggi per presentare le domande e le buste saranno aperte domani alle 10. Secondo il bando, il singolo concorrente non potrà accogliere più di 300 richiedenti asilo ma il limite potrà essere superato se le offerte ritenute valide non coprissero l’intero fabbisogno.

http://brescia.corriere.it di Vittorio Cerdelli

Museo Mille Miglia di Brescia: tante auto da scoprire

Museo Mille Miglia di Brescia: tante auto da scoprire – La Fiat 8V

Cacho Fangio e…

Sandro BInelli

L’esposizione “90 Anni.1000 Miglia” – in corso al Museo Mille Miglia di Brescia sino al prossimo 7 Gennaio 2018 – continua a sorprendere con auto sempre nuove e dal passato affascinante.

Nei giorni scorsi le orme del celebre padre hanno condotto al Museo anche i figli del grande pilota Juan Manuel Fangio, che, documentandosi sulla carriera sportiva del campionissimo nelle varie edizioni della Mille Miglia, hanno potuto così visitare la mostra in un periodo di grande rinnovo.

Ad oggi sono oltre 50, infatti, le vetture che si sono passate il testimone per rappresentare la grande corsa bresciana, capolavori di grande fascino, che complessivamente hanno corso più di 70 edizioni della gara di velocità più̀ bella d’Italia.

Le auto arrivano da tutto il mondo, pronte a far conoscere il loro passato glorioso attraverso i totem touch screen e i beacon installati sulle auto che, inviando un feed, attivano il mini sito dedicato attraverso l’app di Automotive Masterpieces, la società di Sandro Binelli, ideatore e curatore della mostra.

Innovativa e 2.0 l’esposizione merita certamente di essere vista più̀ volte: tra le vetture recentemente esposte, che hanno dato il cambio alle precedenti, troviamo la Fiat 508 CS Berlinetta Aerodinamica Tipo M.M. del 1935 telaio 508S076019 appartenente a una collezione svizzera che si aggiudicò il 14° posto alla Mille Miglia del 1936 guidata da Alberto Comirato e sua moglie Lia Dumas come co-pilota, la Giaur 750 Sport del 1950 telaio BT006 che corse la Mille Miglia del 1952 con Luigi Musso e la Parisotto Fiat 750 Sport Siata del 1952 che corse la Mille Miglia nel 1952 di proprietà di un collezionista americano.

ANEDDOTI, STORIA E CURIOSITÀ A PORTATA DI CLIC

Quando le auto comunicano con il visitatore

Conoscere la storia di una vettura dalla A alla Z non è mai stato così semplice e divertente. Alla mostra 90 Anni. 1000 Miglia il passato dialoga col futuro. Basterà scaricare l’app Automotive Masterpieces e attivare la connessione Bluetooth del proprio smartphone o tablet per ricevere i feed proprio dalle auto esposte. Quasi come in un film di Harry Potter, nei corridoi del Museo le auto prendono vita, interagiscono con il visitatore e lo invitano a scoprire la loro storia attraverso siti web dedicati e totem touch screen. Non magia, ma “internet delle cose”, un approccio altamente tecnologico reso possibile dai beacon posizionati sulle vetture e alla tecnologia BLE (Bluetooth Low Energy).

LE AUTO PIÙ RARE, LE STORIE PIÙ BELLE

Eccezionale esposizione di Fiat 8V al Museo Mille Miglia.

La Fiat 8V è una vettura rarissima costruita in soli 114 esemplari, l’esposizione 90 anni. 1000 Miglia ne espone addirittura sei. Fin dal giorno dell’inaugurazione al Museo Mille Miglia si trova esposta la quarta Fiat 8V mai prodotta (telaio 106.000004) che corse ben quattro edizioni della Mille Miglia con diverse carrozzerie

dal 1952 al 1955, nel 1953 conquistò un 23esimo posto. Al fianco di questa meraviglia la Fiat 8V Vignale telaio 106.000052 che corse, non classificandosi, la Mille Miglia del 1955 con una straordinaria carrozzeria disegnata da Michelotti proprio per Vignale.

Se già due 8V sono una rarità, è quasi un evento eccezionale poterne ammirare contemporaneamente altre quattro e per di più tutte con carrozzeria Zagato. La vettura con il telaio 106.00005 è l’unica 8V Spider carrozzata da Zagato e vanta un palmarés eccezionale, 15ma alla Mille Miglia del 1952 e non classificata nel 1953.

La “sorella” con il telaio 106.000059 è una delle tre vetture di pre-produzione Zagato e arriva addirittura dall’Australia. Soggiornerà tra le sale del Museo per riprendersi dalle fatiche dell’ultimo Gran Premio Nuvolari. Una vettura che nel 1955 e nel 1956 corse la Mille Miglia certamente avrà molte storie da raccontare!

Non sono certo da meno le altre, la macchina con il telaio 106.000062 arrivò 39ma alla Mille Miglia del 1955 e 51ma a quella del 1956.

La 8V con il telaio 106.000083 invece, è una delle sei vetture dello stesso modello carrozzate da Zagato costruite con il tipico tetto a doppia gobba anche detto Double – Bubble. La macchina si piazzò 46ma alla Mille Miglia del 1956.

3 MACCHINE E UN MOTORE

Arrivata al Museo Mille Miglia la Jaguar Biondetti

Particolarmente curiosa è la storia di questa vettura, o meglio del motore che vi è montato.

Clemente Biondetti, famoso pilota automobilistico e vincitore di quattro Mille Miglia, corse l’edizione del 1950 con una Jaguar XK 120. A competizione finita, il gruppo motopropulsore di questa vettura rimase nelle mani del pilota toscano. Che decise quindi, prima di installarlo su un telaio artigianale costruito da lui stesso con una carrozzeria di una Ferrari 166 SC. Con la quale partecipò alla Mille Miglia del 1951 e, successivamente, nel 1952, rimosse la carrozzeria Ferrari e fece carrozzare la sua Special come la Jaguar C-type. Dal momento che la Casa, dopo la sua partecipazione a Le Mans del 1951, non aveva più voluto affidargli nessuna auto. Oggi il motore si trova ancora sull’auto con il telaio artigianale. Ribattezzata per questo motivo Jaguar Biondetti.
È ARRIVATA LA CISITALIA 202 SPYDER SPORT SPECIALE

Nel 1947 non si chiamava ancora Spyder Nuvolari

La Cisitalia 202 Spyder Sport Speciale del 1947 (Carrozzeria Garella) telaio 002S corse la Mille Miglia nel 1947 con Eugenio Minetti e Pietro Facetti con il numero 172. Piazzandosi al quarto posto assoluto. Nel corso della stessa gara, il grande pilota Tazio Nuvolari gareggiava con la stessa vettura piazzandosi però al secondo posto. Da quel momento i modelli successivi della Cisitalia Spyder Sport Speciale vengono comunemente chiamati Spyder Nuvolari.

http://motori.quotidiano.net/

Museo Mille Miglia, che passione

Fino al 7 gennaio prossimo la mostra intitolata “90 Anni.1000 Miglia”

Gli appassionati della Mille Miglia hanno tempo fino al prossimo 7 gennaio per correre all’omonimo Museo di Brescia e ammirare la Mostra intitolata “90 Anni.1000 Miglia”.

Ad oggi sono oltre 50 le vetture che si sono passate il testimone per rappresentare la grande corsa bresciana, capolavori di grande fascino, che complessivamente hanno corso più di 70 edizioni della gara di velocità più? bella d’Italia.

Le auto arrivano da tutto il mondo, pronte a far conoscere il loro passato glorioso attraverso i totem touch screen e i beacon installati sulle auto che, inviando un feed, attivano il mini sito dedicato attraverso l’app di Automotive Masterpieces, la società di Sandro Binelli, ideatore e curatore della mostra.

Tra le vetture recentemente esposte, che hanno dato il cambio alle precedenti, c’è la Fiat 508 CS Berlinetta Aerodinamica Tipo M.M. del 1935 telaio 508S076019 appartenente a una collezione svizzera che si aggiudicò il 14° posto alla Mille Miglia del 1936 guidata
da Alberto Comirato e sua moglie Lia Dumas come co-pilota, la Giaur 750 Sport del 1950 telaio BT006 che corse la Mille Miglia del 1952 con Luigi Musso e la Parisotto Fiat 750 Sport Siata del 1952 che corse la Mille Miglia nel 1952 di proprietà di un collezionista americano.

http://www.repubblica.it/motori

Dalla Mille Miglia al Nuvolari, Vesco e Guerini sempre sul podio

Una coppia collaudata. Da podio. Con la vittoria dell’equipaggio n.84 Andrea Vesco e Andrea Guerini – Special Team Eberhard, si conclude la 27a edizione del Gran Premio Nuvolari partita tre giorni fa da Mantova. La coppia colleziona così il sesto titolo consecutivo (7 vittorie in totale) nella corsa in onore di Tazio Nuvolari dopo aver vinto nel 2017 anche la Mille Miglia.

Con un testa a testa al cardiopalma con l’equipaggio italo-argentino (n.11) formato da Juan Tonconogy e Barbara Ruffini alla guida di una Bugatti TYPE40 del 1927, classificatosi al 2° posto, la coppia bresciana, che dopo due giorni in testa alla classifica sembrava dover accontentarsi della seconda posizione, conquista infine il gradino più alto del podio con la BMW 328 del 1939 per soli 2 centesimi di secondo.

Grande prova e incredibile recupero anche per il terzo equipaggio classificato, il n.39 di Belometti – Vavassori con una Fiat 508 Balilla Spider Sport del 1932 che nel circuito Ariosteo di Ferrara ha dato prova di grande freddezza e abilità in tutte e tre le prove speciali.

Una vittoria che evidenzia ulteriormente la straordinaria bravura dei campioni in carica, che per questa edizione avevano appositamente scelto di gareggiare con un’auto dal coefficiente inferiore rispetto agli scorsi anni, optando per una macchina del 1939 invece della Fiat 508 S Balilla Sport del 1934.

https://www.giornaledibrescia.it

Finarte, in arrivo l’asta di auto classiche alla Mille Miglia

Siglato un accordo con l’Associazione Museo della Mille Miglia Città di Brescia per tenere la vendita il prossimo maggio. È il primo importante progetto del neonato Dipartimento di Automotive per il mondo dell’automobilia e delle automobili classiche

Auto classiche sempre al centro della passione dei collezionisti

Il Dipartimento di Automotive di Finarte organizzerà l’asta di auto classiche a maggio 2018, il martedì della settimana della leggendaria corsa bresciana presso il Museo della Mille Miglia. L’asta si terrà proprio nel piazzale del Museo e sarà improntata al concept tematico del mondo della grande corsa bresciana. L’accordo siglato con l’Associazione Museo della Mille Miglia Città di Brescia prevede l’esposizione delle autovetture il sabato, la domenica e il lunedì antecedenti alla corsa.
business — Michele Acquarone, amministratore delegato di Finarte: “Le aste di automobili rare sono un business in crescita. Nel mondo si stimano transazioni annuali per oltre 1 miliardo di Euro. L’Italia è un mercato interessante per la qualità e la quantità di vetture e collezionisti. Il concept dell’asta tematica e la suggestiva location del Museo della Mille Miglia ci offrono l’opportunità di organizzare un’asta indimenticabile. L’asta, che si terrà a maggio nei primi giorni della settimana della corsa bresciana, quando i più importanti collezionisti di tutto il mondo saranno nella città lombarda per poter assistere e partecipare alla corsa, ci permette di avere una meravigliosa vetrina e un’opportunità unica per valorizzare le automobili in asta.”
dipartimento — L’apertura del nuovo dipartimento vuole riscoprire la passione di Finarte per il mondo dell’automobilia e delle automobili classiche, 50 anni dopo la prima asta di Automobilia e Automobili da Collezione di Finarte del 16 dicembre 1967. Nella sua attività il Dipartimento di Automotive sarà affiancato dalla AUTOMOTIVE MASTERPIECES (un archivio digitale che ha come scopo rendere accessibile il patrimonio motoristico raccogliendo testimonianze, documenti, fotografie e memoria storica, in modo tale da delineare la storia di ogni automobile rara), nata dalla passione per le auto d’epoca di Sandro Binelli, già organizzatore della Mille Miglia dal 2008 al 2012.
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categorie — Il dipartimento per quest’asta è attivo nella raccolta di automobili e automobilia che rientrino nelle seguenti categorie:
1. Vetture il cui numero di telaio corse la Mille Miglia di velocità (1927/1957); 2. Vetture il cui numero di telaio corse una della Mille Miglia di velocità/regolarità (1958, 1959, 1961);
3. Vetture il cui numero di telaio corse una delle rievocazioni della Mille Miglia (1968, 1971, 1972, 1973 e dal 1977 ad oggi);
4. Vetture il cui numero di telaio corse altri eventi a nome Mille Miglia (California Mille – USA; La Festa Mille Miglia – Giappone);
5. Vetture eleggibili per la Mille Miglia secondo i criteri della Mille Miglia 2018;
6. Vetture il cui numero di telaio corse il Rally Mille Miglia (dal 1977);
7. Vetture che hanno partecipato al Tributo Ferrari o al Mercedes-Benz Challenge o sono eleggibili per questi eventi;
8. Vetture appartenenti a serie limitate prodotte a marchio Mille Miglia (Alfa Romeo Spider, BMW Z4, Mercedes-Benz SLR, ecc)
9. Orologi celebrativi della Mille Miglia;
10. Oggetti di automobilia (manifesti, modellini, documenti, fotografie, quadri, ecc.) relativi all’universo Mille Miglia.

Gasport
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La Mille Miglia e la città: l’unico marchio «globale»

Che una gara bis, in versione elettrica, possa mettere d’accordo tutti, esaltare le nuove tecnologie e costringere ad attrezzarsi per la mobilità elettrica è idea con fondamenta storiche

A quattro mesi dalla celebrazione dell’ultima Mille Miglia, e a otto dall’edizione 2018, l’eco dei motori è abbastanza lontana per una riflessione pacata su questo enorme «patrimonio immateriale». A sollevare queste riflessioni concorre l’intervista al Corriere con cui il presidente di Fondazione Asm, Roberto Cammarata, di fronte alla crisi di Supernova (il Festival dell’innovazione) ha proposto di focalizzare festival, sistema urbano e uno spin-off (derivazione) della Mille Miglia sulla mobilità elettrica. La storia dirà se interessi delle case automobilistiche, sistema produttivo locale, capacità organizzativa porteranno a qualcosa di simile. Di certo la proposta-Cammarata coglie quello che la Mille Miglia è stata nella Storia e invita a riflettere su quello che potrebbe essere per Brescia. La Mille Miglia delle origini, nelle 24 edizioni disputate dal 1927 al 1957, non fu solo un potente mito popolare: annunciò l’avvento della motorizzazione di massa a un Paese contadino, fu il più grande laboratorio (competitivo) dell’industria automobilistica europea, costrinse l’Italia a quel processo di modernizzazione che fu l’asfaltatura delle strade. E lo fece in maniera così trasversale che i commissari di percorso indossavano la camicia nera prima della guerra e il fazzoletto rosso dopo il conflitto. Che una Mille Miglia bis, in versione elettrica, possa mettere d’accordo tutti, esaltare le nuove tecnologie e costringere ad attrezzarsi per la mobilità elettrica è idea con fondamenta storiche. Ma la proposta è significativa per un altro aspetto: Mille Miglia è l’unico brand globale di cui dispone Brescia (7,3 milioni di occorrenze in tutte le lingue su Google). Ogni volta che si immagina qualcosa che proietti la città a livello internazionale ci si rifà al marchio/mito Mille Miglia. Un marchio/mito che scatena le proprie potenzialità nella settimana della corsa (e che il ticket Bonomi-Vittorini ha portato a risultati impensabili fino a poco fa) ma che potrebbe farlo in tutto l’anno se Aci e Museo Mille Miglia avessero identici obiettivi. E soprattutto se Brescia scegliesse di giocare l’immagine internazionale come «Città della Mille Miglia» non limitandosi all’unico, isolato e dunque incongruo striscione appeso da anni su un cavalcavia a Sant’Eufemia. I cliché non sono necessariamente banali. Generano identità e riconoscibilità. Parma è la città del prosciutto, Verona dell’Arena (e di Giulietta e Romeo), Asti del vino, Cremona del violino e Vicenza dell’oro. E Brescia?

http://brescia.corriere.it / mtedeschi58@gmail.com

La nuova Brescia? «Mille Miglia green e una Supernova 2.0»

Roberto Cammarata, presidente di Fondazione Asm: «A Brescia servono un evento dedicato ai motori elettrici, una e-Supernovova e un expo sulla mobilità elettrica»

Le sorti di Supernova sono incerte, ancora non si sa se il festival dell’innovazione lascerà (definitivamente) o rilancerà. Di certo l’urgenza — sottolineata dal Corriere — di caratterizzare Brescia con eventi significativi e di coniugare innovazione (tecnologica) e tradizione (industriale) è più che mai attuale. Una strada aveva provato a suggerirla, un anno fa parlando di «Mille Miglia green» e Supernova specializzata in mobilità elettrica, Roberto Cammarata, sempre più orientato a interpretare il ruolo di presidente della Fondazione Asm in chiave propositiva. Di vision e di governo.

«Già l’anno scorso l’ideatore di Supernova, Lorenzo Maternini, aveva lanciato un appello alla città affinché si facesse carico di un di più di responsabilità verso quello che doveva diventare ‘il’ festival della città».

E lei non aveva lasciato cadere la cosa.

«Avevo detto che Fondazione Asm era disponibile a entrare fra i finanziatori e al tempo stesso avevo sottolineato che il tema non era aggiungere 10 o 20mila euro nel pentolone dei finanziamenti. Tanto è vero che loro, al tavolo istituzionale convocato poco dopo, avevano proposto di cedere a un nuovo soggetto marchio e gestione di Supernova. In quella sede avevamo avanzato proposte progettuali e di contenuti».

Ed è lì che si colloca la sua idea di Mille Miglia «verde». Il tema è quello della mobilità elettrica: è sicuro che sia il futuro e non uno dei tanti sogni?

«Che la mobilità elettrica sia il futuro non lo dico io, l’ha detto pochi giorni fa il presidente di Enel. L’auto elettrica è un mercato che già oggi, a livello globale, vale 300 miliardi. Enel investirà nel settore 300 milioni. La e-mobility è una rivoluzione già in essere che sta conoscendo un’accelerazione pazzesca. L’Italia, come sistema-paese, non pare ancora orientata a svolgere un ruolo da protagonista e invece i motivi per farlo sarebbero molti».

http://brescia.corriere.it / Massimo Tedeschi

La Mille Miglia ha conquistato il Gp di Monza

La Mille Miglia ha conquistato il Gp di Monza

Meno male c’erano la Mille Miglia e i suoi gioielli. Nel grigissimo pomeriggio di Monza – almeno dal punto di vista sportivo per la Ferrari, e per i tanti cuori italiani –, le automobili d’epoca della «corsa più bella del mondo» hanno arricchito la tradizionale Drivers Parade, in programma prima della gara.

Piloti in pista intorno alle 12.30, a fianco dei conducenti delle vetture, pronti a godersi un giro d’onore alternativo, in mezzo al tripudio dei tifosi e alle tante bandiere svolazzanti. Con il sole a illuminare una giornata carica di speranze, dopo gli acquazzoni di sabato. C’è chi ha voluto guidare di persona, come Sebastian Vettel, che ha sostituito Arturo Merzario sull’Alfa Romeo 8C 2300 Le Mans, oppure Fernando Alonso, catturato dalle magie della sua Lotus 11, con un compagno di abitacolo bresciano come Arturo Cavalli, prima di qualche bizza tecnica. (…)

Redazione www.bresciaoggi.it / Jacopo Manessi

Auto storiche sul «red carpet» Parata con i piloti di Formula 1

Un selfie di ricordo scattato da Vesco sull’auto con MagnussenDalla Mille Miglia

MILANO

La passerella è durata giusto 800 metri. Forse un chilometro, per arrotondare. Ma tanto è bastato: dal Castello Sforzesco di Milano sino alla vicina discoteca Old Fashion – chic quanto basta – per il gran party serale, tra risotti, tartine e champagne. Ed è stato un successone: le auto della Mille Miglia a Milano, insieme ai piloti di Formula Uno, pronti a giocarsi domenica il Gran Premio d’Italia a Monza. Come la panna sulle fragole: l’accoppiata non poteva tradire.

Così è stato nel pomeriggio di ieri, quando un gruppo di auto d’epoca della «corsa più bella del mondo» ha trasportato per le vie del centro meneghino alcuni dei protagonisti del campionato mondiale. Saranno sugli scudi anche domenica, con il giro di pista un’ora prima della partenza, ma l’antipasto è stato comunque gustosissimo. Nonostante non tutti i passeggeri attesi siano arrivati.

NON C’ERANO i duellanti al titolo – Vettel e Hamilton –, per esempio: al loro posto la scena è stata degli scudieri. Il finlandese Bottas, ma soprattutto il connazionale Kimi Raikkonen, acclamatissimo dal numeroso pubblico e trasportati, rispettivamente, dal bresciano Giuseppe Fiorentini su una Mercedes 190 Roadster e da Edoardo Tabacchi su una Ferrari 750 Monza del 1956. Boati a non finire, red carpet con le interviste di Davide Valsecchi, conduttore di Sky Sport, ospiti vari, come l’appassionata cantante Francesca Michielin. Un’esperienza mai vista, resa possibile grazie al Club Mille Miglia Franco Mazzotti, partito ieri dalla sede cittadina dell’ACI per dirigere le operazioni, e guidato come sempre dal consigliere delegato Paolo Mazzetti e dal presidente dell’ACI Brescia Piergiorgio Vittorini, ringraziato dal suo corrispettivo nazionale, Angelo Sticchi Damiani, per l’impegno profuso nella realizzazione della giornata. «Siamo molto soddisfatti per la riuscita dell’evento e per la risposta del pubblico – racconta Vittorini –. L’idea è nata a fine luglio, e abbiamo avuto poco tempo per prepararci, ma grazie al grande sforzo abbiamo colmato anche questo svantaggio. Non posso che ringraziare tutti coloro che hanno collaborato e, in particolare, il presidente Sticchi Damiani, che mi ha dato carta bianca. Credo che un appuntamento del genere darà una straordinaria visibilità alle auto, ma anche a tutto il settore automotive bresciano, da sempre ricco e vitale. Lo considero un primo gradino verso nuovi traguardi». Nella nutrita delegazione bresciana c’era anche Andrea Vesco, trionfatore nelle ultime due edizioni delle Mille Miglia: a lui è toccato Kevin Magnussen, pilota della Haas, a bordo della consueta Alfa Romeo 6c 1750. Con tanto di selfie e spiegazioni al danese prima della partenza. A Valerio Bocelli è stato invece affiancato lo spagnolo Carlos Sainz, mentre Mario Boglioli, Gianfranco Panizza e Mattia Colpani hanno condotto rispettivamente Lance Stroll, Jolyon Palmer e Romain Grosjean. Infine Massimo Comelli e Maurizio Colpani hanno condiviso l’abitacolo con Stoffel Vandorne e Antonio Giovinazzi. Tra applausi ed entusiasmo alle stelle, con un ultimo tocco di brescianità presente in piazza: la prima ambulanza lattex free italiana concepita dall’Ees, azienda di Desenzano guidata da Roberto Bastianoni.

Jacopo Manessi

Auto storiche in pista a Monza. La Mille Miglia incontra la F1

F1 & Mille Miglia Show

F1 & Mille Miglia Show

Da Brescia a Milano per un preludio al Gran Premio di Monza di straordinario livello: è questo il senso della sfilata che giovedì sera vedrà buona parte dei piloti di Formula 1 transitare dal Castello Sforzesco all’Old Fashion a bordo di auto storiche che hanno partecipato alla Mille Miglia e selezionate per l’occasione dal Club Mille Miglia Franco Mazzotti: vetture che, dopo due giorni di esposizione, dovranno sfilare anche domenica prima della gara davanti a decine di migliaia di spettatori facendo vivere il vero e proprio bagno di folla ad Hamilton, Vettel, Raikkonen e agli altri campioni del circus.

L’EVENTO intende coniugare non solo i due maggiori eventi motoristici italiani (il Gp di Formula 1 e, appunto, la Mille Miglia) ma anche valorizzare un patrimonio importante come l’automobilismo storico nell’ambito di un evento di straordinaria visibilità. Per l’occasione appunto il Club Mille Miglia, con il consigliere delegato Paolo Mazzetti, ha selezionato le vetture che partiranno da Brescia (dieci in tutto) mentre le altre si troveranno già a Milano perché in arrivo da altre zone del nord Italia: Lewis Hamilton sfilerà su una Mercedes 300 SL mentre il compagno Valtteri Bottas sarà su una Mercedes 190 Roadster guidata dal bresciano Giuseppe Fiorentini: i ferraristi Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen saranno a bordo rispettivamente di un’Alfa Romeo 8C 2300 Le Mans (del Museo di Arese, guidata per l’occasione da Arturo Merzario) e di una Ferrari 750 Monza. Per diversi collezionisti bresciani sarà comunque un’esperienza straordinaria: basti pensare per esempio ad Andrea Vesco, vincitore della ultime due Mille Miglia che porterà in pista l’Alfa Romeo 6C 1750 insieme a Kevin Magnussen mentre Mario Boglioli con una straordinaria Maserati A6GCS sarà il conduttore di Lance Stroll: tra gli altri Silvio Dell’Aglio guiderà la sua Roselli Stanguellini insieme ad Esteban Ocon mentre Valerio Bocelli, con l’inseparabile Rally, sarà il riferimento di Daniel Kvyat.

TRA I PIÙ INVIDIATI ci sarà l’imprenditore franciacortino Arturo Cavalli che con una Lotus Eleven sarà il pilota di Fernando Alonso mentre il collezionista Emilio Comelli ospiterà Stoffel Vandorne su una Lancia Lambda. Saranno bresciani anche i conduttori di Carlos Sainz (Bruno Marini ha messo a disposizione la sua Bugatti Diatto) mentre Gianfranco Panizza porterà Jolyon Palmer su una Renault 750 Sport.

Maurizio e Mattia Colpani, punto di riferimento dell’automobilismo storico bresciano e parte logistica portante della manifestazione legata al Gran Premio d’Italia, guideranno rispettivamente una Lancia Aurelia B24 con Antonio Giovinazzi e una Ferrari 857 con Romain Groesjean. Da Brescia a Monza: sarà un evento straordinario.

http://www.bresciaoggi.it Daniele Bonetti