Dalla Mille Miglia al Nuvolari, Vesco e Guerini sempre sul podio

Una coppia collaudata. Da podio. Con la vittoria dell’equipaggio n.84 Andrea Vesco e Andrea Guerini – Special Team Eberhard, si conclude la 27a edizione del Gran Premio Nuvolari partita tre giorni fa da Mantova. La coppia colleziona così il sesto titolo consecutivo (7 vittorie in totale) nella corsa in onore di Tazio Nuvolari dopo aver vinto nel 2017 anche la Mille Miglia.

Con un testa a testa al cardiopalma con l’equipaggio italo-argentino (n.11) formato da Juan Tonconogy e Barbara Ruffini alla guida di una Bugatti TYPE40 del 1927, classificatosi al 2° posto, la coppia bresciana, che dopo due giorni in testa alla classifica sembrava dover accontentarsi della seconda posizione, conquista infine il gradino più alto del podio con la BMW 328 del 1939 per soli 2 centesimi di secondo.

Grande prova e incredibile recupero anche per il terzo equipaggio classificato, il n.39 di Belometti – Vavassori con una Fiat 508 Balilla Spider Sport del 1932 che nel circuito Ariosteo di Ferrara ha dato prova di grande freddezza e abilità in tutte e tre le prove speciali.

Una vittoria che evidenzia ulteriormente la straordinaria bravura dei campioni in carica, che per questa edizione avevano appositamente scelto di gareggiare con un’auto dal coefficiente inferiore rispetto agli scorsi anni, optando per una macchina del 1939 invece della Fiat 508 S Balilla Sport del 1934.

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Finarte, in arrivo l’asta di auto classiche alla Mille Miglia

Siglato un accordo con l’Associazione Museo della Mille Miglia Città di Brescia per tenere la vendita il prossimo maggio. È il primo importante progetto del neonato Dipartimento di Automotive per il mondo dell’automobilia e delle automobili classiche

Auto classiche sempre al centro della passione dei collezionisti

Il Dipartimento di Automotive di Finarte organizzerà l’asta di auto classiche a maggio 2018, il martedì della settimana della leggendaria corsa bresciana presso il Museo della Mille Miglia. L’asta si terrà proprio nel piazzale del Museo e sarà improntata al concept tematico del mondo della grande corsa bresciana. L’accordo siglato con l’Associazione Museo della Mille Miglia Città di Brescia prevede l’esposizione delle autovetture il sabato, la domenica e il lunedì antecedenti alla corsa.
business — Michele Acquarone, amministratore delegato di Finarte: “Le aste di automobili rare sono un business in crescita. Nel mondo si stimano transazioni annuali per oltre 1 miliardo di Euro. L’Italia è un mercato interessante per la qualità e la quantità di vetture e collezionisti. Il concept dell’asta tematica e la suggestiva location del Museo della Mille Miglia ci offrono l’opportunità di organizzare un’asta indimenticabile. L’asta, che si terrà a maggio nei primi giorni della settimana della corsa bresciana, quando i più importanti collezionisti di tutto il mondo saranno nella città lombarda per poter assistere e partecipare alla corsa, ci permette di avere una meravigliosa vetrina e un’opportunità unica per valorizzare le automobili in asta.”
dipartimento — L’apertura del nuovo dipartimento vuole riscoprire la passione di Finarte per il mondo dell’automobilia e delle automobili classiche, 50 anni dopo la prima asta di Automobilia e Automobili da Collezione di Finarte del 16 dicembre 1967. Nella sua attività il Dipartimento di Automotive sarà affiancato dalla AUTOMOTIVE MASTERPIECES (un archivio digitale che ha come scopo rendere accessibile il patrimonio motoristico raccogliendo testimonianze, documenti, fotografie e memoria storica, in modo tale da delineare la storia di ogni automobile rara), nata dalla passione per le auto d’epoca di Sandro Binelli, già organizzatore della Mille Miglia dal 2008 al 2012.
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categorie — Il dipartimento per quest’asta è attivo nella raccolta di automobili e automobilia che rientrino nelle seguenti categorie:
1. Vetture il cui numero di telaio corse la Mille Miglia di velocità (1927/1957); 2. Vetture il cui numero di telaio corse una della Mille Miglia di velocità/regolarità (1958, 1959, 1961);
3. Vetture il cui numero di telaio corse una delle rievocazioni della Mille Miglia (1968, 1971, 1972, 1973 e dal 1977 ad oggi);
4. Vetture il cui numero di telaio corse altri eventi a nome Mille Miglia (California Mille – USA; La Festa Mille Miglia – Giappone);
5. Vetture eleggibili per la Mille Miglia secondo i criteri della Mille Miglia 2018;
6. Vetture il cui numero di telaio corse il Rally Mille Miglia (dal 1977);
7. Vetture che hanno partecipato al Tributo Ferrari o al Mercedes-Benz Challenge o sono eleggibili per questi eventi;
8. Vetture appartenenti a serie limitate prodotte a marchio Mille Miglia (Alfa Romeo Spider, BMW Z4, Mercedes-Benz SLR, ecc)
9. Orologi celebrativi della Mille Miglia;
10. Oggetti di automobilia (manifesti, modellini, documenti, fotografie, quadri, ecc.) relativi all’universo Mille Miglia.

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La Mille Miglia e la città: l’unico marchio «globale»

Che una gara bis, in versione elettrica, possa mettere d’accordo tutti, esaltare le nuove tecnologie e costringere ad attrezzarsi per la mobilità elettrica è idea con fondamenta storiche

A quattro mesi dalla celebrazione dell’ultima Mille Miglia, e a otto dall’edizione 2018, l’eco dei motori è abbastanza lontana per una riflessione pacata su questo enorme «patrimonio immateriale». A sollevare queste riflessioni concorre l’intervista al Corriere con cui il presidente di Fondazione Asm, Roberto Cammarata, di fronte alla crisi di Supernova (il Festival dell’innovazione) ha proposto di focalizzare festival, sistema urbano e uno spin-off (derivazione) della Mille Miglia sulla mobilità elettrica. La storia dirà se interessi delle case automobilistiche, sistema produttivo locale, capacità organizzativa porteranno a qualcosa di simile. Di certo la proposta-Cammarata coglie quello che la Mille Miglia è stata nella Storia e invita a riflettere su quello che potrebbe essere per Brescia. La Mille Miglia delle origini, nelle 24 edizioni disputate dal 1927 al 1957, non fu solo un potente mito popolare: annunciò l’avvento della motorizzazione di massa a un Paese contadino, fu il più grande laboratorio (competitivo) dell’industria automobilistica europea, costrinse l’Italia a quel processo di modernizzazione che fu l’asfaltatura delle strade. E lo fece in maniera così trasversale che i commissari di percorso indossavano la camicia nera prima della guerra e il fazzoletto rosso dopo il conflitto. Che una Mille Miglia bis, in versione elettrica, possa mettere d’accordo tutti, esaltare le nuove tecnologie e costringere ad attrezzarsi per la mobilità elettrica è idea con fondamenta storiche. Ma la proposta è significativa per un altro aspetto: Mille Miglia è l’unico brand globale di cui dispone Brescia (7,3 milioni di occorrenze in tutte le lingue su Google). Ogni volta che si immagina qualcosa che proietti la città a livello internazionale ci si rifà al marchio/mito Mille Miglia. Un marchio/mito che scatena le proprie potenzialità nella settimana della corsa (e che il ticket Bonomi-Vittorini ha portato a risultati impensabili fino a poco fa) ma che potrebbe farlo in tutto l’anno se Aci e Museo Mille Miglia avessero identici obiettivi. E soprattutto se Brescia scegliesse di giocare l’immagine internazionale come «Città della Mille Miglia» non limitandosi all’unico, isolato e dunque incongruo striscione appeso da anni su un cavalcavia a Sant’Eufemia. I cliché non sono necessariamente banali. Generano identità e riconoscibilità. Parma è la città del prosciutto, Verona dell’Arena (e di Giulietta e Romeo), Asti del vino, Cremona del violino e Vicenza dell’oro. E Brescia?

http://brescia.corriere.it / mtedeschi58@gmail.com

La nuova Brescia? «Mille Miglia green e una Supernova 2.0»

Roberto Cammarata, presidente di Fondazione Asm: «A Brescia servono un evento dedicato ai motori elettrici, una e-Supernovova e un expo sulla mobilità elettrica»

Le sorti di Supernova sono incerte, ancora non si sa se il festival dell’innovazione lascerà (definitivamente) o rilancerà. Di certo l’urgenza — sottolineata dal Corriere — di caratterizzare Brescia con eventi significativi e di coniugare innovazione (tecnologica) e tradizione (industriale) è più che mai attuale. Una strada aveva provato a suggerirla, un anno fa parlando di «Mille Miglia green» e Supernova specializzata in mobilità elettrica, Roberto Cammarata, sempre più orientato a interpretare il ruolo di presidente della Fondazione Asm in chiave propositiva. Di vision e di governo.

«Già l’anno scorso l’ideatore di Supernova, Lorenzo Maternini, aveva lanciato un appello alla città affinché si facesse carico di un di più di responsabilità verso quello che doveva diventare ‘il’ festival della città».

E lei non aveva lasciato cadere la cosa.

«Avevo detto che Fondazione Asm era disponibile a entrare fra i finanziatori e al tempo stesso avevo sottolineato che il tema non era aggiungere 10 o 20mila euro nel pentolone dei finanziamenti. Tanto è vero che loro, al tavolo istituzionale convocato poco dopo, avevano proposto di cedere a un nuovo soggetto marchio e gestione di Supernova. In quella sede avevamo avanzato proposte progettuali e di contenuti».

Ed è lì che si colloca la sua idea di Mille Miglia «verde». Il tema è quello della mobilità elettrica: è sicuro che sia il futuro e non uno dei tanti sogni?

«Che la mobilità elettrica sia il futuro non lo dico io, l’ha detto pochi giorni fa il presidente di Enel. L’auto elettrica è un mercato che già oggi, a livello globale, vale 300 miliardi. Enel investirà nel settore 300 milioni. La e-mobility è una rivoluzione già in essere che sta conoscendo un’accelerazione pazzesca. L’Italia, come sistema-paese, non pare ancora orientata a svolgere un ruolo da protagonista e invece i motivi per farlo sarebbero molti».

http://brescia.corriere.it / Massimo Tedeschi

La Mille Miglia ha conquistato il Gp di Monza

La Mille Miglia ha conquistato il Gp di Monza

Meno male c’erano la Mille Miglia e i suoi gioielli. Nel grigissimo pomeriggio di Monza – almeno dal punto di vista sportivo per la Ferrari, e per i tanti cuori italiani –, le automobili d’epoca della «corsa più bella del mondo» hanno arricchito la tradizionale Drivers Parade, in programma prima della gara.

Piloti in pista intorno alle 12.30, a fianco dei conducenti delle vetture, pronti a godersi un giro d’onore alternativo, in mezzo al tripudio dei tifosi e alle tante bandiere svolazzanti. Con il sole a illuminare una giornata carica di speranze, dopo gli acquazzoni di sabato. C’è chi ha voluto guidare di persona, come Sebastian Vettel, che ha sostituito Arturo Merzario sull’Alfa Romeo 8C 2300 Le Mans, oppure Fernando Alonso, catturato dalle magie della sua Lotus 11, con un compagno di abitacolo bresciano come Arturo Cavalli, prima di qualche bizza tecnica. (…)

Redazione www.bresciaoggi.it / Jacopo Manessi

Auto storiche sul «red carpet» Parata con i piloti di Formula 1

Un selfie di ricordo scattato da Vesco sull’auto con MagnussenDalla Mille Miglia

MILANO

La passerella è durata giusto 800 metri. Forse un chilometro, per arrotondare. Ma tanto è bastato: dal Castello Sforzesco di Milano sino alla vicina discoteca Old Fashion – chic quanto basta – per il gran party serale, tra risotti, tartine e champagne. Ed è stato un successone: le auto della Mille Miglia a Milano, insieme ai piloti di Formula Uno, pronti a giocarsi domenica il Gran Premio d’Italia a Monza. Come la panna sulle fragole: l’accoppiata non poteva tradire.

Così è stato nel pomeriggio di ieri, quando un gruppo di auto d’epoca della «corsa più bella del mondo» ha trasportato per le vie del centro meneghino alcuni dei protagonisti del campionato mondiale. Saranno sugli scudi anche domenica, con il giro di pista un’ora prima della partenza, ma l’antipasto è stato comunque gustosissimo. Nonostante non tutti i passeggeri attesi siano arrivati.

NON C’ERANO i duellanti al titolo – Vettel e Hamilton –, per esempio: al loro posto la scena è stata degli scudieri. Il finlandese Bottas, ma soprattutto il connazionale Kimi Raikkonen, acclamatissimo dal numeroso pubblico e trasportati, rispettivamente, dal bresciano Giuseppe Fiorentini su una Mercedes 190 Roadster e da Edoardo Tabacchi su una Ferrari 750 Monza del 1956. Boati a non finire, red carpet con le interviste di Davide Valsecchi, conduttore di Sky Sport, ospiti vari, come l’appassionata cantante Francesca Michielin. Un’esperienza mai vista, resa possibile grazie al Club Mille Miglia Franco Mazzotti, partito ieri dalla sede cittadina dell’ACI per dirigere le operazioni, e guidato come sempre dal consigliere delegato Paolo Mazzetti e dal presidente dell’ACI Brescia Piergiorgio Vittorini, ringraziato dal suo corrispettivo nazionale, Angelo Sticchi Damiani, per l’impegno profuso nella realizzazione della giornata. «Siamo molto soddisfatti per la riuscita dell’evento e per la risposta del pubblico – racconta Vittorini –. L’idea è nata a fine luglio, e abbiamo avuto poco tempo per prepararci, ma grazie al grande sforzo abbiamo colmato anche questo svantaggio. Non posso che ringraziare tutti coloro che hanno collaborato e, in particolare, il presidente Sticchi Damiani, che mi ha dato carta bianca. Credo che un appuntamento del genere darà una straordinaria visibilità alle auto, ma anche a tutto il settore automotive bresciano, da sempre ricco e vitale. Lo considero un primo gradino verso nuovi traguardi». Nella nutrita delegazione bresciana c’era anche Andrea Vesco, trionfatore nelle ultime due edizioni delle Mille Miglia: a lui è toccato Kevin Magnussen, pilota della Haas, a bordo della consueta Alfa Romeo 6c 1750. Con tanto di selfie e spiegazioni al danese prima della partenza. A Valerio Bocelli è stato invece affiancato lo spagnolo Carlos Sainz, mentre Mario Boglioli, Gianfranco Panizza e Mattia Colpani hanno condotto rispettivamente Lance Stroll, Jolyon Palmer e Romain Grosjean. Infine Massimo Comelli e Maurizio Colpani hanno condiviso l’abitacolo con Stoffel Vandorne e Antonio Giovinazzi. Tra applausi ed entusiasmo alle stelle, con un ultimo tocco di brescianità presente in piazza: la prima ambulanza lattex free italiana concepita dall’Ees, azienda di Desenzano guidata da Roberto Bastianoni.

Jacopo Manessi

Auto storiche in pista a Monza. La Mille Miglia incontra la F1

F1 & Mille Miglia Show

F1 & Mille Miglia Show

Da Brescia a Milano per un preludio al Gran Premio di Monza di straordinario livello: è questo il senso della sfilata che giovedì sera vedrà buona parte dei piloti di Formula 1 transitare dal Castello Sforzesco all’Old Fashion a bordo di auto storiche che hanno partecipato alla Mille Miglia e selezionate per l’occasione dal Club Mille Miglia Franco Mazzotti: vetture che, dopo due giorni di esposizione, dovranno sfilare anche domenica prima della gara davanti a decine di migliaia di spettatori facendo vivere il vero e proprio bagno di folla ad Hamilton, Vettel, Raikkonen e agli altri campioni del circus.

L’EVENTO intende coniugare non solo i due maggiori eventi motoristici italiani (il Gp di Formula 1 e, appunto, la Mille Miglia) ma anche valorizzare un patrimonio importante come l’automobilismo storico nell’ambito di un evento di straordinaria visibilità. Per l’occasione appunto il Club Mille Miglia, con il consigliere delegato Paolo Mazzetti, ha selezionato le vetture che partiranno da Brescia (dieci in tutto) mentre le altre si troveranno già a Milano perché in arrivo da altre zone del nord Italia: Lewis Hamilton sfilerà su una Mercedes 300 SL mentre il compagno Valtteri Bottas sarà su una Mercedes 190 Roadster guidata dal bresciano Giuseppe Fiorentini: i ferraristi Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen saranno a bordo rispettivamente di un’Alfa Romeo 8C 2300 Le Mans (del Museo di Arese, guidata per l’occasione da Arturo Merzario) e di una Ferrari 750 Monza. Per diversi collezionisti bresciani sarà comunque un’esperienza straordinaria: basti pensare per esempio ad Andrea Vesco, vincitore della ultime due Mille Miglia che porterà in pista l’Alfa Romeo 6C 1750 insieme a Kevin Magnussen mentre Mario Boglioli con una straordinaria Maserati A6GCS sarà il conduttore di Lance Stroll: tra gli altri Silvio Dell’Aglio guiderà la sua Roselli Stanguellini insieme ad Esteban Ocon mentre Valerio Bocelli, con l’inseparabile Rally, sarà il riferimento di Daniel Kvyat.

TRA I PIÙ INVIDIATI ci sarà l’imprenditore franciacortino Arturo Cavalli che con una Lotus Eleven sarà il pilota di Fernando Alonso mentre il collezionista Emilio Comelli ospiterà Stoffel Vandorne su una Lancia Lambda. Saranno bresciani anche i conduttori di Carlos Sainz (Bruno Marini ha messo a disposizione la sua Bugatti Diatto) mentre Gianfranco Panizza porterà Jolyon Palmer su una Renault 750 Sport.

Maurizio e Mattia Colpani, punto di riferimento dell’automobilismo storico bresciano e parte logistica portante della manifestazione legata al Gran Premio d’Italia, guideranno rispettivamente una Lancia Aurelia B24 con Antonio Giovinazzi e una Ferrari 857 con Romain Groesjean. Da Brescia a Monza: sarà un evento straordinario.

http://www.bresciaoggi.it Daniele Bonetti

Si schianta contro un’auto storica di altissimo valore: un ferito

Cisitalia del 1950, in tutto il mondo ce ne sono circa 200 pezzi, si tratta quindi di veicoli dall’altissimo valore collezionistico

Un’auto d’epoca di altissimo valore economico è rimasta coinvolta in un incidente stradale che si è verificato a Glorie, intorno alle 11,30 di venerdì. Lo schianto con una Peugeot 104, a quanto pare per una mancata precedenza, è avvenuto intorno alle 11,30 lungo la via Reale. Nell’urto laterale tra i due mezzi sono rimasti illesi i due conducenti, ma è rimasto ferito il passeggero della macchina storica, una Cisitalia del 1950. L’uomo, di circa 80 anni, è stato portato con un codice di media gravità all’ospedale di Ravenna, con l’ambulanza del 118 giunto sul posto. Presente anche la Polizia Municipale di Ravenna, per i rilievi della dinamica e delle responsabilità.

La Cisitalia è un’auto storica molto rara e di altissimo valore, anche di diverse centinaia di migliaia di euro. In tutto il mondo ce ne sono circa 200 pezzi, si tratta quindi di veicoli dall’altissimo valore collezionistico. La Cisitalia del 1950 si stava recando a Ferrara per un raduno. Proprio da Ferrara nel pomeriggio di venerdì è partito un corteo di circa 15 auto dello stesso prestigioso marchio, alla volta di Cervia, prima tappa di un tour di tre giorni del tipo “Millemiglia”. Molte di queste auto sono racchiuse nei più importanti musei, a cominciare dal MoMA di New York.

Esattamente 70 anni fa Pininfarina realizzava una delle sue opere d’arte, la carrozzeria della Cisitalia 202 Coupé, considerata una delle più belle auto del mondo, mentre Tazio Nuvolari sfiorava la vittoria alla Mille Miglia del 1947 con la 202 Spyder Mille Miglia. L’evento per celebrare il “padre” della 202 e di molte altre Cisitalia, l’ingegner Giovanni Savonuzzi, è stato il raduno partito da Ferrara. Nel pomeriggio la carovana delle Cisitalia è partita poi per Cervia, purtroppo con un’auto in meno.

Redazione http://www.ravennatoday.it

Radicondoli: una targa per la Mille Miglia

Il Comune ricorda i 90 anni della mitica corsa

RADICOFANI. Il Comune di Radicofani ha celebrato i novant’anni della Mille Miglia con l’opera “Luxidair”, una targa ricordo realizzata dall’artista Cecilia Rigacci, che unisce elementi di simbolismo sacro alle parole di Roberto Roversi dedicate a Radicofani. Sono quelle di Lucio Dalla, nella canzone dedicata alla celebre corsa. Scorrono come “saette” le auto, in un territorio italiano ancora martoriato dalla Seconda guerra mondiale. E Roversi, nel testo di “Mille Miglia” associa la velocità delle automobili proprio alle curve di Radicofani, la cui etimologia Radix (radice) e fanum (tempio) sembra alludere alla saetta divina, cioè alla luce metafisica, origine e fondamento di ogni tempio eretto per accoglierla. Per questo motivo l’artista senese ha scelto di titolare il manifatto in acciaio, posto al Maccione (luogo di passaggio tra i più spettacolari, nel centro storico di Radicofani) usando i termini Radix, ovvero Radicofani, e il latino Lux (luce), disponendoli specularmente. Ne è venuto fuori il nome Luxidair, che campeggia sulla targa, insieme agli altri riferimenti di date e nomi.

Come in uno specchio che capovolge l’immagine che vi si riflette, la luce trascendente dell’Eterno si specchia nella temporalità di un luogo magnetico e suggestivo: Xidar, inverso speculare di Radix. Il grafismo dell’opera riprende linee e forma delle lettera sacra ebraica “lamed”.Per il sindaco Francesco Fabbrizzi, che ha scoperto la targa lo scorso sabato pomeriggio, si è trattato “di un doveroso omaggio a una gara e a un artista legati a doppio filo a Radicofani”. L’operazione è stata particolarmente apprezzata anche dagli organizzatori della Mille Miglia storica.

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Un pezzo unico da 7 milioni di dollari: la Ferrari “Uovo” va all’asta

La Ferrari 166 MM/212 Export “Uovo” è un esemplare unico. Completamente ricostruita dopo un incidente alla Mille Miglia, la sportiva di Maranello vanta un design unico caratterizzato da sagome tondeggianti.

Cifre incredibili per un’auto a dir poco unica. La incredibile Ferrari 166 MM/212 Export Uovo è pronta per essere battuta all’asta e gli organizzatori si aspettano cifre record per la vendita. Un esemplare rarissimo di una vettura da corsa completamente ridisegnata seguendo le esigenze di uno dei clienti più cari ad Enzo Ferrari. La vettura sarà venduta all’asta a Monterey, California e gli organizzatori hanno stimato un prezzo finale che si aggira tra i 5 e i 7 milioni di dollari.

La Ferrari 166 MM/212 Export Uovo

Posseduta da un esperto. La vettura è appartenuta a Giannino Marzotto, un pilota amatoriale di grande talento, ampiamente elogiato da Enzo Ferrari nel volume “Piloti, Che Gente”. Marzotto vantava un’ampia eredità ottenuta dalla sua famiglia di imprenditori tessili. Grande collezionista di Ferrari, l’uomo possedeva oltre 20 modelli del Cavallino Rampante e le metteva a disposizione anche dei suoi fratelli Vittorio, Paolo e Umberto. Marzotto risultava amatoriale ma nel palmares poteva vantare due vittorie alla Mille Miglia ed un quinto posto alla 24 Ore di Le Mans.

La Ferrari 166 MM/212 Export Uovo

Completamente personalizzata. La storia di questo spettacolare esemplare in vendita parte nel 2 febbraio 1950, quando la Ferrari 166 Mm/212 Export esce dallo stabilimento di Maranello. La vettura partecipa alla Mille Miglia ma subisce ingenti danni. Marzotto affida le riparazioni alla carrozzeria Fontana di Padova, che riceve l’importante incarico di ricostruire completamente la carrozzeria e disegnare un corpo vettura più leggero ed aerodinamico. Lo scultore Franco Reggiani sagoma delle linee ampiamente tondeggianti ed inserì nel frontale una grossa griglia rotonda, queste particolari sagome sono il motivo del particolare nome “Uovo”. Il risultato finale porta ad un alleggerimento di 150 Kg. Il motore è un V12 2.6 litri ereditato dalla Ferrari 212 Export, i freni maggiorati sono ripresi dalle monoposto di Formula 2 ed il serbatoio ha una capienza maggiorata a 156 litri.

Redazione http://motori.fanpage.it