Una nuova immagine per la storia dell’automobilismo internazionale. La direzione creativa di Pino Baretto e l’agenzia Sevenmedialab hanno realizzato il logotipo celebrativo per la Mille Miglia, la corsa su auto storiche effettuata su strade normalmente aperte al traffico e che nell’edizione 2017 appena presentata compie 90 anni.
Nel nuovo logo si possono trovare diversi riferimenti, ben bilanciati, dal cronometro ai mozzi delle ruote, l’italica bandiera e l’ovvio “marchio” della gara.
È stata presentata oggi a Brescia la Mille Miglia 2017. La 35a rievocazione della Freccia Rossa – in programma da giovedì 18 a domenica 21 maggio – sarà un’edizione molto speciale: nel 2017, infatti, si celebrano i 90 anni dalla nascita della storica competizione. La manifestazione continua a registrare numeri in crescita: agli organizzatori sono pervenute ben 695 domande di partecipazione, a seguito delle quali sono state accettate 440 vetture; i Paesi rappresentati dagli equipaggi saranno 41, a copertura di tutti e cinque i continenti.
Il percorso della Mille Miglia 2017
La gara. Aumentano anche le prove cronometrate, salite a 112, alle quali si aggiungono sette prove a media imposta (con 18 rilevamenti totali). Dopo l’applicazione dei coefficienti (invariati), la classifica sarà costituita dai risultati ottenuti dagli equipaggi in 130 tratti a cronometro. Con alcune novità: verranno disputate, infatti, alcune prove-spettacolo nelle piazze di Verona, Castelfranco Veneto (TV), Ferrara, Pistoia, Busseto (PR) e Canneto sull’Oglio (MN). Le ultime prove cronometrate, poi, si terranno sulla pista da dove decollano i Tornado del 6° Stormo, all’Aeroporto militare di Ghedi, in provincia di Brescia.
Le iniziative di Ferrari e Mercedes. Come nelle edizioni precedenti, anche quest’anno Ferrarie Mercedesindicono dei propri trofei monomarca (il Ferrari Tribute to Mille Miglia e il Mercedes-Benz Mille Miglia Challenge) che, salvo alcune variazioni nella partenza e nell’arrivo della prima tappa (rispettivamente a Desenzano del Garda alle 13.45 e a Ferrara alle 21), ricalcheranno programma e tracciato della Mille Miglia. La Mercedes, inoltre, porterà dieci vetture della propria collezione Mercedes-Benz Classic, dalla SSK del 1930 alle 300 SL Ali di Gabbiano degli anni 50.
Le iniziative Alfa Romeo. Per il terzo anno consecutivo, l’Alfa Romeo, che in quest’edizione festeggia i 70 anni dall’ultima vittoria della corsa, è Automotive Sponsor della Mille Miglia. La Casa del Biscione schiererà sulla pedana di partenza tre vetture del Museo Alfa Romeo di Arese: la 6C 1750 Gran Sport, la 6C 2300 Coupé Mille Miglia e la 1900 Super Sprint. Durante la kermesse, inoltre, saranno presenti la Stelvio e la Giuliain veste di vetture di supporto.
Il prologo e la partenza del 18 maggio. Un centinaio di vetture parteciperà alla gara di regolarità del Trofeo Roberto Gaburri, indetta per martedì 16 maggio: a tutti gli effetti, il prologo della Freccia Rossa. Come sempre, dopo la la verifica e la punzonatura delle auto storiche, indette per il primo giorno di gara (18 maggio), si terranno a Brescia presso il polo fieristico della città e, di seguito, in piazza della Vittoria. L’appuntamento per la partenza è invece in viale Venezia alle 14.30. Dopo i consueti passaggi sul Lago di Garda, gli equipaggi supereranno Verona, Vicenza e chiuderanno la prima tappa a Padova.
La seconda e la terza tappa. Di nuovo in viaggio alle 6.30 del 19 maggio, le vetture transiteranno il giorno dopo a Ferrara, Ravenna, San Marino, Urbino, Gubbio, Perugia e Terni. A Roma, dove si concluderà la seconda tappa, l’arrivo è previsto alle 21.15, con passerella in via Veneto e consueto tour nel cuore della città. Dalla capitale le vetture ripartiranno ancora alle 6.30 del 20 maggio, per i consueti passaggi a Ronciglione, Viterbo, Radicofani e Siena, dove le vetture saranno accolte in piazza del Campo. Da Siena, si proseguirà verso nord passando per Montecatini Terme e Pistoia; gli Appennini verranno superati attraverso il passo dell’Abetone e le vetture proseguiranno lungo la pianura alla volta di Reggio Emilia e Modena, per concludere la terza tappa a Parma.
La conclusione. Da qui, le auto ripartiranno la mattina del 21 maggio. Risalendo la Pianura Padana, la corsa più bella del mondo toccherà Cremona e Mantova, per concludersi con la passerella finale nel primo pomeriggio a Brescia.
Il 18 maggio parte da Brescia la 35esima edizione moderna della Freccia Rossa, la corsa più bella del mondo
Tutto iniziò con Nando Minoja e Giuseppe Morandi, primi vincitori della corsa più bella del mondo. Erano passate da due minuti le 6 di mattina, quando la OM 665 Superba dei due bresciani tagliò il traguardo di Viale Venezia tra il tripudio della folla. Il “Corriere della Sera” così celebrò l’impresa: «Poco più di venti ore, nemmeno un giorno e una notte per compiere quasi 1700 km: una media che supera i 77 orari. L’automobile è passata per le strade di mezza Italia come un dominatore di tempo e di spazio. Il successo del mezzo meccanico appare dunque grandioso».
Era nata la leggenda Mille Miglia. Epica pura, i cui primi eroi furono Nuvolari, Campari e Varzi, maggiori esponenti dello squadrone Alfa Romeo, capace di vincere dieci edizioni nel decennio 1930-40. Solo Mercedes e BMW furono in grado di spezzare il dominio delle 6C e delle 8C in una sfida Italia Germania che travalicava i confini dello sport.
Nuvolari con “l’Alfa rossa fa quello che vuole”, cantava Dalla e il Mantovano volante è il pilota che più di tutti ha legato il suo nome alla Freccia Rossa. E fra tante imprese merita di essere ricordata soprattutto l’ultima, quando il vecchio campione, ormai avanti con gli anni e devastato a causa della morte prematura dei figli, cedette alle lusinghe di Enzo Ferrari. Era il 1948 e la Mille Miglia contribuisce a far tornare alla normalità un Paese in ginocchio, dopo che l’anno precedente Giannino Marzotto e Roberto Rossellini avevano vinto la prima edizione del dopoguerra (vedi il video).
“Sfasciala, non ti preoccupare. Non avere paura, nessuno potrà superarti, neanche il diavolo!”. Così Ferrari incitò Nuvolari, riferendosi alla nuova 166 SC. E Nivola paura non ne aveva. Si trovava in testa, quando iniziarono i guai, con la sua macchina che lasciava pezzi in giro per mezza Italia. Alla fine si spaccò anche una balestra e nei pressi di Reggio Emilia Nuvolari costretto a ritirarsi. Era distrutto, esaurito. Un prete gli mise a disposizione la sua canonica mentre Ferrari accorse dal suo campione: “Coraggio Tazio, sarà per il prossimo anno” disse il Drake. “Ferrari, giornate come questa, alla nostra età, non ne tornano molte….” La replica dell’eroico mantovano, che sarebbe morto quattro anni dopo.
Ora la Mille Miglia compie 90 anni, un anniversario eccezionale, da celebrare con un’edizione degna. Per la 35esima edizione rievocativa, organizzata per il 5° anno da 1000 Miglia Srl, le richieste di iscrizione sono state 695 ma “solo” 440 saranno le vetture accettate (tutte costruite tra il 1927 e il 1957), provenienti da 41 paesi di tutto il mondo.
Il percorso illustrato oggi durante la conferenza stampa di Brescia, presenta alcune varianti rispetto al 2016. Da giovedì 18 a domenica 21 maggio saranno attraversati più di 200 comuni, 7 regioni italiane e la Repubblica di San Marino. Tra le novità, spiccano le “prove spettacolo” che le vetture in gara disputeranno in alcune piazze storiche italiane e un sostanzioso aumento del numero di prove cronometrate, che salgono a 112, più 18 rilevamenti in 7 prove a media imposta.
La classifica finale, dopo l’applicazione dei coefficienti (invariati dopo le modifiche dello scorso anno) sarà così costituita da un totale di 130 tratti a cronometro. Le ultime prove cronometrate, decisive per la classifica, saranno disputate in un contesto suggestivo: le piste dei Tornado del 6° Stormo dell’Aeroporto Militare di Ghedi.
Quattro, come sempre, le tappe: il prologo (martedì 16 maggio) sarà il Trofeo Roberto Gaburri, gara di regolarità alla quale prenderanno parte un centinaio di vetture. Dopo verifiche e punzonatura, che saranno come sempre tenute alla Fiera di Brescia e, di seguito in Piazza della Vittoria con partenza da Viale Venezia, alle ore 14:30 di giovedì 18 maggio.
Da Brescia, dopo i classici passaggi sul Lago di Garda, superata Verona, le punteranno su Vicenza, per chiudere la prima tappa a Padova. Il giorno dopo la seconda tappa porterà i concorrenti a Roma percorrendo l’Umbria e attraversando a Ferrara, Ravenna, San Marino, Urbino, Gubbio, Perugia e Terni. L’arrivo a Roma è previsto intorno alle 21:15, con la passerella in Via Veneto e il consueto tour notturno nel cuore dell’Urbe.
Sabato 20, con start alle 6:30, il percorso dalla Capitale resterà invariato fino alla Toscana. È il tratto più classico della corsa che comprende il passaggio a Ronciglione, Viterbo, Radicofani e Siena, con l’irrinunciabile spettacolo di Piazza del Campo.
Da qui la Mille Miglia salirà verso Nord passando a Montecatini Terme e Pistoia, valicando gli Appennini lungo il Passo dell’Abetone, per poi percorrere la pianura da Reggio Emilia a Modena. La terza tappa si concluderà a Parma, prima della volata finale di domenica 21 maggio, attraverso la Pianura Padana fino a Brescia, passando per Cremona e Mantova.
Francesco Colla (http://autosprint.corrieredellosport.it/news/mondo-racing)
L’Automobil Club di Brescia guidato da Piergiorgio Vittorini ieri ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione della 1000 Miglia srl, la società controllata che da quasi quattro anni gestisce il marchio Mille Miglia e pertanto anche la gara stessa.
All’interno del nuovo cda ci sono Aldo Bonomi e Franco Gussalli Beretta, a conferma di una linea di continuità rispetto al recente passato in cui ricoprivano la carica di presidente e vicepresidente. Accanto a loro lavorerà Alberto Piantoni, in ragione delle sue documentate esperienze gestionali: clarense di nascita, nel suo recente passato spiccano i mandati da amministratore delegato di Richard Ginori e di Bialetti.
Quarta nomina per Simona Pezzolo De Rossi, in ragione delle sue professionalità nelle funzioni di controllo di gestione in realtà societarie: dovrebbe essere lei ad aver la delega per il controllo delle procedure interne. Quinto componente del cda è il bresciano, come del resto tutti gli altri membri, Vittorio Pedrali, indicato per le sue professionalità nell’ambito dell’organizzazione di eventi essendo stato direttore artistico di diversi teatri. A lui dovrebbe toccare la gestione dei rapporti istituzionali.
LA NOMINA del nuovo cda di fatto rappresenta un’inversione di tendenza rispetto al recente passato: in primis per la totale brescianità dei suoi componenti, e in secondo luogo perché con questa nomina si chiude l’esperienza a Brescia dell’amministratore delegato Andrea Dalledonne, al timone della società per anni e all’epoca fortemente voluto dal commissario Matteo Piantedosi: il professionista bolognese ha guidato la società ottenendo tre bilanci lusinghieri (l’ultimo bilancio dovrebbe chiudere con un utile netto societario superiore ai 2,7 milioni di euro). Oltre a Dalledonne non farà più parte del team di 1000 Miglia srl anche il comasco Emilio Bordoli.
Nel corso dell’assemlea di ieri sono anche state assegnate le prime cariche: il presidente di 1000 Miglia srl sarà Aldo Bonomi mentre Franco Beretta sarà il vice: pochi giorni dopo l’apertura delle iscrizioni per 1000 Miglia srl si tratta di una svolta importante in vista della prossima edizione che porterà i partecipanti a rivivere a 90 anni dalla prima edizione le gesta della corsa più bella del mondo.
Tre campionati europei, una Mille Miglia e tante altre vittorie con Mercedes e Alfa Romeo
Rudolf Caracciola, il più grande pilota d’anteguerra
LE CORSE IN AUTO PRIMA DELLA F1: I MIGLIORI CINQUE PILOTI
Rudolf Caracciola è stato uno dei più grandi – se non addirittura il più grande – piloti d’anteguerra. È stato l’unico driver a vincere più di una volta (3) il campionato europeo d’automobilismo ed è stato il primo non italiano a conquistare la Mille Miglia. Scopriamo insieme la storia di questo mito del motorsport.
RUDOLF CARACCIOLA: LA STORIA
Rudolf Caracciola – tedesco con lontane origini napoletane – nasce il 30 gennaio 1901 a Remagen (Germania). Appassionato di auto, entra nel mondo del lavoro all’inizio degli anni ’20 come apprendista presso la Fafnir, Casa automobilistica di Aquisgrana scomparsa nel 1926.
Il debutto nel motorsport
Rudolf debutta nel mondo delle corse nel 1922 con un quarto posto di classe all’AVUS e con una vittoria sul circuito Opelbahn di Rüsselsheim ma è costretto a lasciare Aquisgrana e a trasferirsi a Dresda per lavorare come concessionario Fafnir dopo aver colpito con un pugno un ufficiale delle forze d’occupazione belghe.
Le prime vittorie
Nel 1923 Rudolf Caracciola inizia a lavorare come venditore per la Daimler, nel 1924 incontra Charlotte (la donna che diventerà sua moglie) e fino al 1925 continua a portare a casa numerosi successi in corse minori al volante di auto Mercedes.
Il mago della pioggia
La svolta nella carriera di pilota di Caracciola arriva nel 1926 con la conquista della prima edizione del GP di Germania sul circuito dell’AVUS. Riceve il soprannome di “mago della pioggia” per le sue doti di guida sul bagnato e con i soldi ricevuti per la vittoria apre una concessionaria della Casa della Stella a Berlino e si sposa con Charlotte.
Il primo trionfo a livello internazionale di Rudolf Caracciola risale al 19 giugno 1927 con il successo all’Eifelrennen sul circuito del Nürburgring. L’anno seguente, sulla stessa pista, vince il GP di Germania insieme al connazionale Christian Werner.
Le corse in salita e non solo
Nel 1930 Caracciola si ritrova costretto a chiudere la propria concessionaria Mercedes di Berlino per ragioni economiche ma si riscatta nelle gare conquistando il GP d’Irlanda e il primo campionato europeo della montagna di sempre (nella categoria sportive).
L’anno seguente – pur senza il supporto ufficiale della Casa della Stella (ritiratasi dal motorsport ma non completamente) – Rudolf Caracciola porta a casa il secondo titolo continentale della montagna e tre successi importanti in meno di due mesi (Eifelrennen, GP di Germania e AVUS). Il trionfo più rilevante arriva però alla Mille Miglia: con una SSK diventa il primo pilota straniero a conquistare la prestigiosa Brescia-Roma-Brescia.
La parentesi Alfa Romeo
In seguito al ritiro definitivo dal motorsport della Mercedes Rudolf trova un sedile all’Alfa Romeo: un anno che lo vede fischiato dagli italiani in quanto tedesco e deriso dai suoi connazionali per il fatto di guidare una vettura non teutonica. Con il Biscione si aggiudica il campionato europeo della montagna nella categoria auto da corsa, vince la sua prima gara valida per il campionato europeo di automobilismo (il GP di Germania al Nürburgring) e sale sul gradino più alto del podio all’Eifelrennen, a Lviv e a Monza.
Il primo incidente
Nel 1933 Rudolf Caracciola si ritrova senza un contratto in seguito all’abbandono delle corse da parte dell’Alfa Romeo. Insieme all’amico e collega monegasco Louis Chiron fonda una scuderia per correre con le vetture del Biscione ma durante le prove del GP di Monaco è vittima di un pauroso incidente. Nel frattempo l’ascesa al potere del Partito Nazista porta ad un ritorno nel motorsport delle due principali Case tedesche: Mercedes e Auto Union.
La tragedia e il ritorno
Rudolf nel 1934 è ancora convalescente e a febbraio perde la moglie Charlotte, scomparsa per un attacco cardiaco mentre stava sciando. Inizialmente intenzionato a ritirarsi dalla vita pubblica, torna nel mondo delle corse dopo essere stato convinto dall’amico Chiron.
Il Rudolf Caracciola che torna in Mercedes è un pilota veloce ma menomato. La sua gara migliore della stagione è in Italia: cede l’auto a Luigi Fagioli per un dolore alla gamba (più corta di 5 cm rispetto all’altra) mentre si trova in seconda posizione e il nostro connazionale riesce a tagliare il traguardo davanti a tutti.
I titoli europei
Caracciola diventa per la prima volta campione europeo di automobilismo nel 1935 grazie alle tre vittorie (Belgio, Svizzera e Spagna) sulle cinque in calendario. Nello stesso anno arrivano anche altri successi minori (Tripoli, Eifelrennen e Francia).
Nel 1936 la Mercedes – con cui Rudolf Caracciola riesce a trionfare a Monaco sotto la pioggia e a Tunisi – è talmente inferiore alle Auto Union che la Casa della Stella ritira il team a metà stagione per concentrarsi sul 1937.
Il 1937 è un anno importante per Rudolf: si sposa per la seconda volta (con Alice Hoffman-Trobeck) e porta a casa il secondo titolo continentale trionfando in Germania, in Svizzera e in Italia (tra le gare minori segnaliamo il Masaryk GP in Cecoslovacchia) con la possente Mercedes W125, dotata di un mostruoso motore 5.6 a otto cilindri sovralimentato da 650 CV.
Gli ultimi successi
Rudolf Caracciola diventa campione europeo per la terza e ultima volta in carriera nel 1938 grazie al successo nel GP di Svizzera (sotto la pioggia) e ad altri tre podi. Da non sottovalutare, inoltre, il gradino più alto del podio conquistato alla Coppa Acerbo a Pescara. L’ultimo trionfo importante risale invece al 1939 in un GP di Germania bagnato.
La Seconda Guerra Mondiale
La Seconda Guerra Mondiale cancella le competizioni automobilistiche in Europa a causa della carenza di benzina. Rudolf si stabilisce nella sua casa di Lugano insieme ad Alice e trascorre la maggior parte del conflitto a cercare di entrare in possesso – per salvarle – delle due Mercedes W165 usate nel GP di Tripoli del 1939. Le vetture arrivano nel Paese elvetico nel 1945 ma vengono confiscate dal governo svizzero in quanto proprietà tedesche.
Dopo la guerra
Nel 1946 Rudolf Caracciola viene inviato a partecipare alla 500 Miglia di Indianapolis ma durante una sessione di test è vittima di un incidente e resta in coma per qualche giorno.
Bisogna aspettare il 1952 per vederlo tornare a correre chiamato dalla Mercedes per disputare alcune gare al volante di vetture sport. In Svizzera, però, è vittima di un altro tremendo incidente con la 300 SL nel quale rimedia la frattura della gamba destra.
Gli ultimi anni
Dopo aver lasciato definitivamente il mondo delle corse Rudolf Caracciola inizia a lavorare per la Mercedes come venditore per le truppe NATO presenti in Europa. Scompare a Kassel (Germania) il 28 settembre 1959 dopo una malattia al fegato.
Il giorno 9 ottobre di quest’anno viene emesso il giudizio: “Rigetto del ricorso” presentato da Automobile Club di Brescia.
La Mille Miglia
Brescia, 21 ottobre 2016 – La battaglia di carte bollate ricorda un po’ la storia di Davide contro Golia: il piccolo che vince contro il grande. Terreno di scontro la registrazione di un dominio internet. Golia è Automobile Club di Brescia nell’espressione di proprietaria del marchio Mille Miglia; Davide, la società Fcf Web di Giampaolo Frosi &C con sede a Gussago. Nel lontano giugno 2004 la società di Frosi – che si occupa di soluzioni web dal 2001 come recita il sito di riferimento – registra il dominio 1000miglia.com; tre anni più tardi si aggiudica il possesso di 1000miglia.biz e 1000miglia.mobi. Da par suo, Aci è titolare dall’aprile del 1998 del sito 1000miglia.it. Ed è qui che sta l’inghippo. Aci Brescia decide – il 12 agosto di quest’anno – di ricorrere a un arbitrato presso l’organizzazione mondiale della proprietà intellettuale, la Wipo, poiché ritiene che l’azienda di Frosi non abbia «alcun diritto e o interesse legittimo in merito ai nomi di dominio» registrati poiché Fcf non «è un agente autorizzato o un licenziatario», né ha mai avuto autorizzazione per utilizzare il marchio “1000 Miglia”. I siti del contendere rimandano tutti a un blog di appassionati di corse automobilistiche. Per Aci il dominio contestato può indurre in confusione.
Non solo: Aci considera anche che «ricorra malafede nella registrazione e nell’uso». Infine, ritiene che l’azienda di Gussago possa aver registrato i tre domini allo scopo di «rivenderli e ottenere così un guadagno approfittando della rinomanza del marchio “1000 Miglia”». Da parte sua, Fcf si difende ritenendo di avere interesse legittimo all’uso dei domini «in quanto il blog non svolge attività commerciale». E rimarca il fatto di non avere dato alcun incarico di vendita dei domini stessi. Il ricorso, con il il plico di accuse e repliche, viene attentamente vagliato dall’organismo internazionale.
Il giorno 9 ottobre di quest’anno viene emesso il giudizio: «Rigetto del ricorso» presentato da Automobile Club di Brescia. La firma è del dottor Edoardo Fano, avvocato, il professionista «terzo» che ha operato per conto di Wipo in questa controversia. In particolare, non viene ravvisata da Wipo alcuna attività commerciale, né il tentativo di Fcf di farsi passare per il sito ufficiale della corsa dato anche la palese diversità di layout delle pagine web. Morale della questione: le cose rimangono come sono. Aci con il suo sito 1000miglia.it al cui interno raccoglie tutto il materiale – commerciale e divulgativo – della Corsa più bella del mondo; Fcf con il suo blog 1000miglia.com e correlati frequentati da appassionati che vergano le pagine virtuali del sito con «appunti personali» sulla Freccia rossa.
L’Aci di Brescia perde la lotta per il dominio (web) della 1000 Miglia. L’Automobile club provinciale si è visto infatti rigettare il ricorso promosso nei confronti di Fcf Web, società bresciana attiva nella fornitura di servizi Internet e intestataria da anni dei nomi a dominio 1000miglia.com, 1000miglia.bize1000miglia.mobi, sui quali è ospitato il blog «1000 Miglia di Passione e Leggenda ». La Wipo (Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale, con sede a Ginevra) ritiene legittimo l’uso di quei nomi a dominio dal momento che lo stesso blog non è utilizzato per finalità commerciali.
L’Aci Brescia, lo ricordiamo, è titolare del marchio corrispondente ai nomi a dominio contestati (1000 Miglia, appunto) e del sito web ufficiale (www.1000miglia.it). I suoi legali hanno rimarcato che l’ente di via Ferrari non ha rilasciato alcuna licenza alla Fcf Web e che quest’ultima non è stata autorizzata all’utilizzo del marchio in questione. Non solo: sempre secondo l’Aci Brescia il nome a dominio sarebbe intenzionalmente usato da parte di Fcf Web in modo tale da attirare verso il proprio sito gli utenti di Internet a scopo di lucro, creando confusione con il marchio di titolarità dell’Aci stesso. La Wipo però non ha ravvisato alcuna attività commerciale correlata al blog in questione né tanto meno il tentativo di farlo passare per il sito ufficiale della storica corsa automobilistica. Questione chiusa dunque: il blog potrà continuare a offrire sullo stesso «dominio» foto e video sulla corsa. Per le notizie invece si affida spesso a intere pagine di giornale… //
Tra le tante ragioni per le quali la Mille Miglia è incomparabile per raffinatezza, esclusività e prestigio vi è quella di essere il più raro museo viaggiante della storia dell’automobile. Per una volta l’anno, a Brescia convergono i tesori d’inestimabile valore che hanno scritto le pagine più belle del motorismo internazionale. Tra i Musei che invieranno a Brescia le loro vetture ci sono Alfa Romeo, Mercedes-Benz, BMW e Porsche. Tra vetture appartenenti a privati o quelle dei musei, saranno più di settanta gli esemplari che torneranno a Brescia dopo aver disputato almeno un’edizione della Mille Miglia, tra il 1927 e 1957. Tra le tante, citazione d’obbligo per la Ferrari 340 con la quale Gigi Villoresi vinse l’edizione del 1951 e un’Alfa Romeo 6C 2300 Pescara, appartenuta a Benito Mussolini, che disputò la Mille Miglia del 1936 con al volante Ercole Boratto, l’autista del duce. Tra le prescelte, la marca più rappresentata è Alfa Romeo con 46 vetture (scelte su 61 iscritte), seguita da FIAT con 39 (su 46 iscrizioni) e Mercedes-Benz con 34 (scelte tra 57). Di seguito, ci sono Lancia con 25 (42), Ferrari con 22 (23), Porsche con 21 (38), Jaguar con 20 (56) e Bugatti (21) entrambe con 20 auto schierate al via e Aston Martin con 17 (32), l’elenco dei partenti è completato da altri nomi per un totale di 71 Case su 75 iscritte. A fronte di iscrizioni pervenute da 40 Nazioni di tutti i continenti, i Paesi degli equipaggi ammessi al via sono 36, con l’Italia che continua a essere il Paese maggiormente rappresentato, con 269 partenti su 358 iscrizioni. In crescita le rappresentanze dalla Germania, con 98 persone (su 172 iscrizioni), Olanda con 68 (su 115), Regno Unito con 61 (su 117), Stati Uniti d’America, con 50 (su 66), Svizzera con 35 (su 65), Belgio con 30 (su 58) e Argentina con 17 (su 24). Da notare che, aumentando ogni anno il numero di equipaggi composti da persone di nazionalità diverse, il computo è riferito ai singoli individui. Da rilevare, che – al momento della stampa del presente comunicato – sui 1.330 componenti i 665 equipaggi di altrettante vetture iscritte, non è nota la nazionalità di 203 persone, la cui identità non è stata ancora comunicata. Sono state ammesse le vetture delle quali almeno un esemplare sia stato iscritto alla Mille Miglia di velocità, dal 1927 al 1957, in uno dei modelli presenti nell’elenco delle vetture candidabili, pubblicato sul nostro sito. Per poter essere selezionate, le vetture iscritte dovevano disporre di almeno uno di questi documenti: Fiche ACI-CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana), Htp FIA (Historic technical passport rilasciato dalla Fédération Internationale de l’Automobile) o ID FIVA (Identity Card della Fédération Internationale des Véhicules Anciens). Le automobili iscritte sono state selezionate da un’apposita commissione, composta da esperti incaricati da 1000 Miglia Srl e da commissari tecnici internazionali, coordinata dal nostro Comitato Operativo.
Ha visto transitare campioni storici del calibro di Ascari, Villoresi, Fangio, Moss e Taruffi e dopo i lavori di riqualificazione dell’area realizzati da Anas nel 2013, la curva parabolica della ‘Mille Miglia’, al km 1,100 della strada statale 17 ‘dell’Appennino Abruzzese’, nel comune di Antrodoco in provincia di Rieti, sarà intitolata proprio a Piero Taruffi, campione e vincitore dell’ultima edizione della storica corsa nel 1957.
L’iniziativa, promossa da Anas, dal Comune di Antrodoco e dall’Automotoclub Storico Italiano, si svolge stamattina alla presenza, tra gli altri, di Sandro Grassi, sindaco di Antrodoco; Prisca Taruffi, giornalista, pilota e figlia di Piero Taruffi; Fernando Felli, giornalista ideatore della manifestazione e Lelio Russo, Capo Compartimento Anas per il Lazio. La SS 17, in gestione ad Anas Spa, è stata protagonista di nove edizioni della Mille Miglia, dal 1949 al 1957.
Lungo il tracciato originale è rimasta completamente intatta proprio la curva al km 1,100, con una fisionomia familiare agli appassionati di automobilismo per la sua forma parabolica e per la pavimentazione tipica degli anni Cinquanta, realizzata in porfido all’interno e cemento nella corsia esterna. I lavori di riqualificazione dell’area, eseguiti da Anas, hanno riguardato la sistemazione delle aiuole spartitraffico e di un tratto in rettilineo in prossimità della curva, oltre all’installazione di un cartello informativo sulla storia della Mille Miglia e di una targa commemorativa che ne riporta il logo storico.
L’iniziativa testimonia l’impegno di Anas nella salvaguardia del suo patrimonio storico, come sta accadendo anche per le Case Cantoniere, oggetto di un progetto pilota per la valorizzazione turistico-culturale. Anas sta anche cercando di modernizzare le infrastrutture stradali, implementandole con le moderne tecnologie per aumentare il livello di servizio e la sicurezza della circolazione, basti pensare alle nuove barriere ‘salvamotociclisti’.
La Freccia Rossa sta per conficcarsi di nuovo nel cuore di Padova. A due anni di distanza dall’ultimo passaggio, fra la città del Santo e la 1000 Miglia è di nuovo amore. Manca solo l’ufficialità, che dovrebbe arrivare la prossima settimana, ma ormai siamo ai dettagli. Non solo la corsa più amata d’Italia si riprenderà il suo tragitto naturale (che prevede il passaggio in provincia di Padova da nord a sud), ma stavolta pare proprio che abbia intenzione di fare tappa in città. L’instancabile presidente provinciale dell’Aci Luigino Baldan sono mesi che sta lavorando per raggiungere l’obiettivo. Nel 2015, Padova era stata sacrificata sull’altare dell’Expo (il percorso era stato modificato proprio per poter far ammirare le auto storiche nei luoghi dell’esposizione universale), poi quest’anno erano spuntate altre località e capoluoghi che poco hanno a che fare con la storia della corsa. Inutile negare, infatti che la Mille Miglia fa gola soprattutto per l’indotto che riesce a creare. Sia che si tratti di un semplice passaggio, ma e soprattutto se la città diventa tappa
Stavolta sembra che Padova si sia ripresa l’edizione 2017 puntando sulla tradizione (il prossimo anno si festeggia il novantesimo della prima corsa) a scapito di altre località, Rimini e Bologna tra tutte, che hanno chiesto di poter ospitare la Freccia Rossa. La prossima settimana, come detto, il comitato organizzatore deciderà il percorso che verrà ufficializzato a metà ottobre, quando la nuova edizione della Brescia-Roma-Brescia diventerà realtà. L’Aci padovano, per questo motivo, in questi giorni, sta cercando di serrare le fila, chiedendo a tutte le istituzioni cittadine di fare squadra in modo da fare pressing su chi deve decidere. In ballo ci sono quasi mille posti letto negli alberghi. Un nodo non semplice da sogliere dal momento che i pernottamenti per equipaggi e personale al seguito devono essere garntiti con standard adeguati. Una partita nella partita questa, che interessa Padova capoluogo ma anche la zona termale che nel 2014 fu tappa tecnica a supporto di quella sportiva della città del Santo.
Quella del prossimo anno sarà la trentacinquesima rievocazione della Mille Miglia ch si è disputata dal 1927 al 1957, nell’anno nel quale la Freccia Rossa compirà quindi novant’anni. «Il primo passo», scrivono gli organizzatori «è stato quello di confermare l’appuntamento per il prossimo anno, mantenendo la tradizionale data, nella terza settimana di maggio, che valse alla Mille Miglia l’appellativo di corsa di primavera». Padova attende la scelta forte della sua storia e la passione per le auto.