Un prototipo da corsa: l’ Autobleu 750 Mille Miles

[Esplora il significato del termine: L’ Autobleu 750 Mille Miles Carrosserie G.T.R. del 1954, telaio 195475 , fu l’unica macchina da corsa progettata dalla fabbrica proprio percorrere la Mille Miglia. La vettura è stata restaurata nel 2017 e riportata al suo colore originale e alla livrea con cui corse la Freccia Rossa nel 1955. Il modello 750 Mille Miles era alimentato da un motore riveduto, con la cilindrata aumentata da 750 a 950 cc e 70 CV. La carrozzeria aerodinamica venne sviluppata per la Carrosserie G.T.R dall’ingegnere aerospaziale Marcel Riffard. Questo prototipo in alluminio è quello con cui Jean Bianchi prese parte alla Mille Miglia nel 1954 e 1955, e corse alla 12 Ore di Reims nel 1956. Si ritiene che la vettura raggiunse una media di 170 km / h al Circuito di Montlhéry. ] L’ Autobleu 750 Mille Miles Carrosserie G.T.R. del 1954, telaio 195475 , fu l’unica macchina da corsa progettata dalla fabbrica proprio percorrere la Mille Miglia. La vettura è stata restaurata nel 2017 e riportata al suo colore originale e alla livrea con cui corse la Freccia Rossa nel 1955. Il modello 750 Mille Miles era alimentato da un motore riveduto, con la cilindrata aumentata da 750 a 950 cc e 70 CV. La carrozzeria aerodinamica venne sviluppata per la Carrosserie G.T.R dall’ingegnere aerospaziale Marcel Riffard. Questo prototipo in alluminio è quello con cui Jean Bianchi prese parte alla Mille Miglia nel 1954 e 1955, e corse alla 12 Ore di Reims nel 1956. Si ritiene che la vettura raggiunse una media di 170 km / h al Circuito di Montlhéry.

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Lancia Aurelia B24 Spider carrozzata Pinin Farina

[Esplora il significato del termine: La Lancia Aurelia B24 Spider carrozzata Pinin Farina, telaio 1021 del 1955, ha caratteristiche uniche, a cominciare dal fatto che si tratta di una delle 59 B24 con guida a destra. È stata costruita per Guido Maria Terzi, il cognato del famoso pilota privato Lancia, Ingegner Castiglioni conosciuto come ] La Lancia Aurelia B24 Spider carrozzata Pinin Farina, telaio 1021 del 1955, ha caratteristiche uniche, a cominciare dal fatto che si tratta di una delle 59 B24 con guida a destra. È stata costruita per Guido Maria Terzi, il cognato del famoso pilota privato Lancia, Ingegner Castiglioni conosciuto come “Ippocampo”. L’auto fu dotata di un motore B20 con collettore Nardi e due alberi a camme, ed equipaggiata con doppi fanali anteriori utili per la Mille Miglia e altre gare. Altre caratteristiche sono un cruscotto nello stile della B20 del 1955 con strumenti Jaeger di facile visualizzazione, tra cui un tachimetro (due strumenti invece di tre) e la presenza del lavavetri. Questa vettura è una delle due sole B24 Spider che corsero la Mille Miglia nel 1956 e l’unica nel 1957.

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Ferrari 340 MM Spyder carrozzata da Scaglietti

Uno dei pezzi straordinari da non perdere alla Mostra sui 90 anni della Mille Miglia è la Ferrari 340 MM Spyder carrozzata da Scaglietti del 1953, telaio 0294AM. E’ una delle automobili più potenti mai concepite da Ferrari fino a quel momento: della 340 Mille Miglia con 300 CV vennero costruiti solo dieci esemplari, che stabilirono numerosi record sia per la fabbrica che per i singoli proprietari. Delle 10 340 MM costruite, quattro vantavano una carrozzeria spider realizzata da Vignale, quattro erano berlinette Pinin Farina e le ultime due erano spider carrozzate da Touring. Il telaio 0294AM è una delle due barchette carrozzate da Touring, che fu in seguiro carrozzata da Scaglietti. Alla Mille Miglia del 1953 guidata da Luigi Villoresi, questo esemplare ebbe un incidente e non si classificò. Nello stesso anno vinse l’International Trophy a Silverstone con Mike Hawthorn e corse moltissime gare in Italia e all’estero.

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La Lancia Astura Mille Miglia Sport di Villoresi e dei contrabbandieri.

La Lancia Astura Mille Miglia Sport appartiene alla collezione del Museo Nicolis ed è stata fatta allestire nel 1939 alla Carrozzeria Colli dalla Scuderia Ambrosiana di Milano, per uno dei suoi piloti di punta, Luigi Villoresi. La vettura, il cui motore erogava 110cv contro gli 82 della versione di serie, avrebbe dovuto partecipare alla Mille Miglia del 1940 ma purtroppo Villoresi ebbe un incidente durante il rodaggio e non poté prendere il via alla corsa. Nel dopoguerra questa Astura Spider fu utilizzata da diversi piloti italiani, fra i quali Franco Cortese. Fu successivamente venduta agli inglesi John Gordon e David Lewis che parteciparono alla Mille Miglia del 1948, al Grand Prix International 24 Heures Spa dello stesso anno, e alla Mille Miglia del 1949. Terminata la carriera agonistica, venne utilizzata per contrabbando di orologi preziosi fra la Svizzera e l’Italia. Sequestrata dalla polizia svizzera, l’Astura rimase per anni dimenticata in un deposito, finché non venne ritrovata, restaurata, e riportata in Italia da Luciano Nicolis.

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Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport Testa Fissa

L’Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport del 1933 carrozzata da Zagato, esposta al Museo Mille Miglia, è una delle 18 costruite dotate di un motore Testa Fissa, ovvero con testa e corpo cilindri solidali per scongiurare danni alla guarnizione della testata dovuti all’uso intenso. Acquistata dalla pilotessa Anna Maria Peduzzi, nota come la «Marocchina», corse negli anni Trenta e prese parte alla 1000 Miglia del 1934 per la Scuderia Ferrari con al volante la Peduzzi e Gianfranco Comotti: i due arrivarono tredicesimi assoluti e vinsero la classe per vetture Sport fino a 1,5 litri. Ritornò nel 1936 guidata dallo svizzero Emmanuel de Graffenried ma non si classificò. Nel 1953 fu importata negli USA da Luigi Chinetti, il famoso importatore Ferrari e proprietario del NART – North American Racing Team.] L’ Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport del 1933 carrozzata da Zagato, esposta al Museo Mille Miglia, è una delle 18 costruite dotate di un motore Testa Fissa, ovvero con testa e corpo cilindri solidali per scongiurare danni alla guarnizione della testata dovuti all’uso intenso. Acquistata dalla pilotessa Anna Maria Peduzzi, nota come la «Marocchina», corse negli anni Trenta e prese parte alla 1000 Miglia del 1934 per la Scuderia Ferrari con al volante la Peduzzi e Gianfranco Comotti: i due arrivarono tredicesimi assoluti e vinsero la classe per vetture Sport fino a 1,5 litri. Ritornò nel 1936 guidata dallo svizzero Emmanuel de Graffenried ma non si classificò. Nel 1953 fu importata negli USA da Luigi Chinetti, il famoso importatore Ferrari e proprietario del NART – North American Racing Team.

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A Brescia due mostre ripercorrono il mito della Mille Miglia. In attesa dell’edizione 2017

Il 18 maggio il “museo viaggiante” inizia la sua prova di regolarità attraverso mezza italia

“90 Anni 1000 Miglia”: è questo il titolo della mostra che occuperà le sale del Museo Mille Miglia di Brescia fino al 7 gennaio 2018. Si tratta della prima esposizione in assoluto delle vetture che presero parte alla Mille Miglia di velocità (24 edizioni fra il 1927 e il ’57) e che continuano a gareggiare oggi nella corsa di regolarità, aperta soltanto ai modelli che avevano partecipato (o risultavano iscritte) alla corsa originale. Gli organizzatori hanno voluto valorizzare anche l’esperienza interattiva della mostra affiancando alle 30 automobili in esposizione, totem touch screen, siti web dedicati, foto, video, rassegna stampa e molto altro ancora.

“La vera sfida è il censimento globale delle auto che negli anni hanno corso la Mille Miglia, un lavoro immenso che ad oggi è ancora in corso”, sostiene in una nota ufficiale Sandro Binelli, ex segretario generale della Mille Miglia dal 2008 al 2012 e curatore della mostra. “Abbiamo cercato di mettere in comunicazione passato e futuro, la tecnologia che sarà parte integrante della mostra ci aiuterà a coinvolgere un pubblico più ampio e a promuovere la storia della corsa più bella del mondo”.

Un’occasione preziosa per celebrare i 90 anni della corsa che dal 1927 è stata la più famosa d’Italia e tra le più affascinanti al mondo: va sottolineato che, in qualità di “atlete mature”, alcune macchine lasceranno le stanze del Museo per prendere parte alla mitica competizione, in programma dal 18 al 21 maggio sul tradizionale percorso Brescia-Roma-Brescia, e al termine vi faranno ritorno. Durante il periodo espositivo, nuove vetture si avvicenderanno rinnovando ciclicamente l’esposizione: una formula vincente, già collaudata dai musei di molti costruttori automobilistici.

Tra le auto esposte si potranno trovare gioielli a 4 ruote come l’Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport Testa Fissa (Zagato) del 1933 – di proprietà di un collezionista americano e tra le favorite della Mille Miglia 2017 – o la Lancia Astura Mille Miglia Sport (Colli) del 1938 e la Aurelia B20 GT (Pinin Farina) del 1951, esposta durante un restauro conservativo ancora in corso. Presente anche la meravigliosa Ferrari 340 MM del 1953, nata Touring e in seguito ri-carrozzata Scaglietti. Tra le curiosità vi sarà l’Autobleu 750 Mille Miles del 1954, proveniente dall’Olanda e fresca di restauro che l’ha riportata nella sua tonalità blu, il colore con cui corse la Mille Miglia del 1955.

“È per noi un privilegio vedere tanti capolavori riuniti tutti insieme nei nostri spazi museali”, ha commentato in una nota ufficiale Vittorio Palazzani, presidente del Museo Mille Miglia. “Speriamo che la mostra sia l’occasione per avvicinare anche il pubblico più giovane, che potrà così conoscere la storia della freccia rossa. Con questa esposizione stiamo tessendo nuovi rapporti con i collezionisti internazionali, grazie alla loro fiducia e alle loro vetture, la visita al museo sarà sempre nuova e interessante”.

Sempre agli appassionati di auto storiche è dedicata un’altra mostra, la “Mille Miglia. Il mito della velocità”, in programma dal 13 maggio al 4 giugno nell’ambito del Brescia Photo Festival 2017: la propone il Ma.Co.f, Centro Italiano di Fotografia, nella sua sede in Palazzo Martinengo Colleoni, sempre a Brescia. Si tratta di una mostra tematica che vuole raccontare gli anni della Miglia Miglia di velocità ma il passato recente della corsa, grazie a una seconda sezione intitolata “Dal futurismo allo smartphone”: in quest’ultima si parte dal “manifesto del futurismo” di Marinetti, passando attraverso le poesie di D’Annunzio, la letteratura moderna e la grafica delle locandine pubblicitarie, si arriva sino alla messa in discussione della velocità stessa. Nella terza delle cinque sezioni di questa esposizione sono invece riuniti esemplari di alto collezionismo dei primi modelli di automobili da corsa, fino alle più popolari macchine di latta a pedali per bambini.

La mostra “90 Anni 1000 Miglia” è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Per maggiori informazioni:

www.automotivemasterpieces.com

www.museomillemiglia.it

o scrivere a info@automotivemasterpieces.com

Per la “Mille Miglia. il mito della velocità” il sito di riferimento è:

www.bresciaphotofestival.it

http://www.lastampa.it/ omar abu eideh (nexta)

Mercedes-Benz 300 SL, nata per la Mille Miglia

Celebre per le “ali di gabbiano”, è una della Mercedes più amate dai collezionisti

La partenza dell’edizione 2017 della Mille Miglia si avvicina. Il 18 maggio prenderà il via la 90° edizione della “corsa più bella del mondo” e, da piazza della Loggia a Brescia, partiranno anche diversi esemplari di Mercedes-Benz 300 SL. Nell’attesa di scoprire quante “ali di gabbiano” saranno presenti tra le 49 Mercedes iscritte alla Mille Miglia 2017, facciamo un salto indietro di ben 65 anni per conoscere la prima 300 SL impegnata sul tracciato Brescia-Roma-Brescia.

Quelle porte nate sul tealio a traliccio

Per tornare all’origine del progetto che portò alla nascita della 300 SL, bisogna andare al 1949 quando Mercedes ricevette dagli alleati presenti in Germania (la Seconda Guerra Mondiale era finita da soli quattro anni) la possibilità di riprendere la produzione di nuovi modelli. Con l’obiettivo di ritornare a vincere nelle competizioni, anche all’epoca vetrina ideale per promuovere i propri prodotti, Mercedes si mise al lavoro per realizzare un’auto capace di trionfare in gara. Caratterizzata da un telaio a traliccio di tubi la coupé tedesca presentava l’insolita soluzione delle portiere incernierate sul tetto anziché sul parafango, particolare che le regalò il soprannome di Gullwing (ali di gabbiano).

Al debutto aveva 175 cavalli di potenza

Prodotta in meno di nove mesi dall’avvio della progettazione, la 300 SL W194 era spinta da una motorizzazione di 3 litri con 6 cilindri in linea, inclinata di 50 gradi sulla sinistra per abbassare il baricentro, in grado di scaricare sulle ruote posteriori una potenza di 175 cavalli. Battezzato M194, il motore con testata in alluminio aveva una coppia di 256 Nm e l’alimentazione era data da tre carburatori invertiti Solex. Grazie anche a un peso a vuoto contenuto in circa 1000 chilogrammi, la W190 raggiungeva la velocità massima di 230 km/h.

Nata per vincere nelle competizioni

Identificata dalla sigla W 194, la prima Mercedes-Benz 300 SL fu presentata alla stampa il 12 marzo 1952. La carriera agonistica della 300 SL, sigla di Sport Leicht (sportiva leggera), iniziò con il secondo e quarto posto nella Mille Miglia, con la triplice vittoria nel “Prix de Berne” dedicato alle vetture sportive, la duplice vittoria nella 24 Ore di Le Mans, le quattro vittorie nel Gran Premio organizzato in occasione dell’anniversario del Nürburgring e la doppietta nella terza Carrera Panamericana in Messico.

La presentazione al Salone di New York 1954

Se la W194 era nata per gareggiare nel mondo delle competizioni, la Mercedes-Benz 300 SL W198 destinata all’uso stradale debuttò nel 1954 al Salone di New York. Rispetto alla versione da gara la W198 si differenziava per un design più filante, a partire dal lungo cofano. La novità più interessante si nascondeva sotto all’anteriore, dove batteva il nuovo motore M198. Il sei cilindri in linea da 3.0 litri erogava 215 cavalli e 275 Nm di coppia massima a 4600 giri/min. La novità più importante arrivava dalla scomparsa dei tradizionali carburatori per lasciare spazio ad una alimentazione ad iniezione diretta meccanica Bosch.

Vincitrice di categoria alla Mille Miglia 1955

I successi commerciali della serie W198 andavamo di pari passo con quelli sportivi, come sottolineato dalla vittoria alla Mille Miglia 1957 del pilota John Fitch al volante della Mercedes 300 SL numero 417 (foto sopra). Il corridore americano riuscì a conquistare il primo posto nella categoria riservata alle auto di produzione, tagliando il traguardo a Brescia davanti a numerosi modelli da corsa. Prodotta fino al 1957 in circa 1400 esemplari, fu sostituita dalla 300 SL Roadster W198 II.

Fu amata da reali e star del cinema e della musica

Oltre che per le eccezionali prestazioni su strada, la Mercedes 300 SL stupiva per il numero di star a cui faceva perdere la testa. L’affascinante coupé fu guidata da personaggi del calibro della Scià di Persia, Herbert von Karajan, Glenn Ford, Zsa Zsa Gabor, Clark Gable, Elvis Presley, Tony Curtis e Romy Schneider. Sofia Loren ne possedeva una, con la quale amava andare in giro per le strade di Roma.

Quanto costa ora una Mercedes 300 SL Gullwing

La 300 SL rappresenta una delle Mercedes d’epoca dal più alto valore storico. Scorrendo gli annunci delle poche auto in vendita in tutto il mondo, per un modello in buono stato si parte da circa 900.000 mila euro, fino ad arrivare a quasi il doppio per un esemplare perfettamente restaurato. Discorso diverso se si vuole acquistare uno dei 29 esemplari di Mercedes 300 SL Gullwing con carrozzeria in alluminio; nel 2012 quello con numero di telaio 550028 è stata battuta all’asta per 4,6 milioni di dollari.

http://www.lastampa.it Simonluca Pini (nexta)

Mostra, 90 Anni 1000 Miglia: fino a gennaio 2018 nel Museo di Brescia

Esposizione interattiva che racconta il mito e oltre 30 delle vetture che hanno fatto la storia

Si intitola “90 Anni 1000 Miglia”, l’esposizione che occupa le sale del Museo Mille Miglia dal 5 maggio 2017 sino al 7 gennaio 2018, promossa da Automotive Masterpieces e dal Museo stesso con il patrocinio dell’Automobile Club di Brescia. Una mostra innovativa, 2.0 come la hanno definita, prima in assoluto delle vetture che presero parte alla Mille Miglia di velocità e che, ad oggi, continuano a gareggiare.

Gli spettatori sono trasportati nel tempo grazie a macchine storiche e talvolta eccentriche, gioielli della meccanica tra cui spiccano eccellenze del Made in Italy. Un racconto interattivo che alle automobili affianca totem touch screen, siti web dedicati, foto, video, rassegna stampa e molto altro, portando il visitatore attraverso un percorso fatto di storia ed emozioni autentiche, raccolte con pazienza certosina da Automotive Masterpieces in collaborazione con il Museo Mille Miglia. Le oltre 30 vetture presenti saranno esposte in ordine cronologico, i visitatori potranno approfondire la storia e le caratteristiche di ognuna visitando il sito web della stessa attraverso i diversi tool che danno accesso ai relativi contenuti extra: per esempio utilizzando i totem dislocati lungo il percorso di mostra o attraverso i feed ricevuti dai beacons posizionati sulle vetture e alla tecnologia BLE (Bluetooth Low Energy). Un viaggio esperienziale attraverso le automobili che diventano storie da raccontare. La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00.

Celebrare i 90 anni della corsa che dal 1927 al 1957 è stata la più famosa d’Italia e tra le più affascinanti al mondo, è doveroso. Una gara tanto importante che nemmeno le vetture esposte potranno esimersi dal rievocare anche in questa edizione. Alcune, infatti, lasceranno le stanze del Museo per andare a correre, ritornando poi; durante il periodo espositivo, nuove vetture si avvicenderanno rinnovando dunque l’esposizione.

“La vera sfida è il censimento globale delle auto hanno corso la Mille Miglia, un lavoro immenso ancora in corso. Abbiamo cercato di mettere in comunicazione passato e futuro – ha dichiarato Sandro Binelli, coordinatore generale Automotive Masterpieces, ex segretario generale della Mille Miglia dal 2008 al 2012 e curatore della mostra –obiettivo è rendere accessibile il patrimonio motoristico in modalità digitale”.

“È per noi un privilegio vedere tanti capolavori insieme nei nostri spazi museali – ha commentato Vittorio Palazzani, Presidente del Museo Mille Miglia – Speriamo sia l’occasione per avvicinare anche pubblico più giovane, stiamo anche tessendo nuovi rapporti con i collezionisti internazionali”.
Pregiate icone

Tra le auto esposte l’Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport Testa Fissa (Zagato) del 1933 telaio 10814406. Questa vettura corse la Mille Miglia nel 1934 condotta da Anna Maria Peduzzi detta “Marocchina” piazzandosi al 13° posto e prima di classe. Tornò alla Mille Miglia due anni dopo, nel 1936, con un equipaggio svizzero non classificandosi. La vettura è ora di proprietà di un collezionista americano ed è tra le favorite della Mille Miglia 2017, dove sarà condotta dal noto regolarista Giordano Mozzi.

Passò invece le verifiche tecniche ma non partì alla Mille Miglia del 1940 per un incidente al grande pilota Luigi Villoresi la Lancia Astura Mille Miglia Sport (Colli) del 1938 telaio 413207, icona del Museo Nicolis di Verona. La Astura poi corse nel 1948 con Gordon e Macklin dalla Gran Bretagna. Ritornò alla Mille Miglia un anno più tardi, nel 1949, con Gordon e Lewis (non classificandosi).

La Lancia Aurelia B20 GT (Pinin Farina) del 1951 telaio B201246 è stata battuta recentemente all’asta 2000 Ruote a Milano senza alcuna indicazione sul suo passato sportivo. L’acquirente ha subito aderito al progetto di ricerca, scoprendo che la macchina corse la Mille Miglia dal 1952 al 1955 guidata da Antonio Pozzato (1952 33ma; 1953 non classificandosi; 1954 39ma; 1955 non classificandosi) nonché molte altre gare. La vettura sarà esposta durante un restauro conservativo ancora in corso.

Un’altra vettura che nella Mille Miglia del 1953 guidata da Luigi Villoresi, ebbe un incidente e non si classificò, è la meravigliosa Ferrari 340 MM del 1953 telaio 0294AM nata Touring e in seguito ri- carrozzata Scaglietti. Certamente un pezzo d’eccezione. Il gentleman driver Guido Maria Terzi era il cognato del pilota ufficiale Lancia Umberto Castiglioni, noto con lo pseudonimo di “Ippocampo,” e corse su una Lancia Aurelia B24 Spider del 1955 telaio 1021. Corsero insieme anche nel 1956 non classificandosi. Terzi ci riprovò da solo nel 1957 giungendo al 19° posto assoluto. Solo questo esemplare di Aurelia B24 (conosciuta da tutti per il film “Il Sorpasso”) corse due Mille Miglia. Tra le curiosità vi sarà l’Autobleu 750 Mille Miles del 1954 telaio 1954475 proveniente dall’Olanda e fresca di restauro che l’ha riportata nella sua tonalità blu, il colore con cui corse la Mille Miglia del 1955.

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Caccia delle vetture che fecero la storia della Mille Miglia: 35 in mostra

Via alla mostra dedicata ai 90 anni della Freccia Rossa, allestita da Automotive Masterpieces con il patrocinio dell’Automobil Club di Brescia

Cavocchi/Lapresse

«Quando vedi una B24, non ti basta guardarla, avresti voglia di toccarla». Parole di Franco Martinengo, guida del Centro Stile Pininfarina che aveva saputo dare concretezza al sogno di Gianni Lancia nel 1954. Sessantatre anni dopo la sensazione rimane identica, ammirando il gioiello della casa automobilistica torinese esposto al Museo Mille Miglia per la mostra dedicata ai 90 anni della Freccia Rossa, allestita da Automotive Masterpieces con il patrocinio dell’Automobil Club di Brescia.

Le auto in mostra

«Ci pensavamo da qualche anno – ha spiegato Fabio Fedi, direttore commerciale del museo – e ora, con questo omaggio importante, comincia un nuovo ciclo». Una mostra frutto di ricerche storiche dedicate alla corsa più bella del mondo. «Abbiamo in esposizione 35 esemplari di vetture che hanno partecipato alla 1000 Miglia tra il 1927 e il 1957- ha precisato Sandro Binelli di Automotive Masterpieces – che sono solo una parte delle auto “superstiti” della corsa di quegli anni. Ne abbiamo già censite 500 in tutto il mondo, speriamo di trovarne altre». Per ogni esemplare sono stati verificati immatricolazione, numero di telaio e partecipazioni alle corse dell’epoca. Al Museo Mille Miglia, accanto ad ogni auto, c’è un totem con il curriculum dei gioielli in mostra. «A breve – commenta ancora Binelli – attiveremo anche una app bluetooth per consultare le informazioni direttamente dallo smartphone». A far bella mostra di sé, tra le altre, la Ferrari 340 MM guidata nel ‘53 da Gigi Villores, l’Aurelia B20 Gt, 33esima classificata nel ‘52, l’Autobleu 750, fresca di restauro, protagonista della Freccia Rossa del 1955 e la Astura MM Sport del ‘38 messa a disposizione dal Museo Nicolis. Rarità che raccontano storie di successi e progressi. «E ora, dopo questi 90 anni – ha sottolineato Piergiorgio Vittorini, presidente dell’Ac – vediamo nuovi traguardi, anche a breve distanza, e altri 90 anni di successi e prestigio, di crescita e anche di profitti, grazie anche al sostegno di realtà imprenditoriali che con noi condividono la passione per l’automobilismo e le sue tradizioni».

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Inaugurata la mostra “90 Anni 1000 Miglia”

L’esposizione, promossa da Automotive Masterpieces e dal Museo Mille Miglia, è stata allestita nelle sale del museo bresciano e resterà aperta fino al 7 gennaio 2018

Inaugurata la mostra “90 Anni 1000 Miglia”.

L’esposizione, promossa da Automotive Masterpieces e dal Museo Mille Miglia, è stata allestita nelle sale del museo bresciano e resterà aperta fino al 7 gennaio 2018.
Innovativa e 2.0, “90 Anni. 1000 Miglia”, patrocinata dall’Automobile Club di Brescia, è la prima esposizione in assoluto delle vetture che presero parte alla Mille Miglia di velocità e che, ad oggi, continuano a gareggiare. I visitatori potranno così tornare indietro nel tempo grazie a modelli storici e gioielli della meccanica tra cui spiccano alcune eccellenze del “made in Italy”. Una narrazione interattiva, che abbina all’esposizione statica delle vetture, totem touch screen, siti web dedicati, foto, video, rassegna stampa e molto altro ancora, per far vivere appieno al pubblico l’atmosfera e le emozioni legate alla storica corsa.
Gli oltre trenta modelli esposti in ordine cronologico saranno accompagnati quindi dalla possibilità di visitare il sito web della casa costruttrice attraverso i diversi tool che danno accesso ai contenuti extra di ogni vettura, come, ad esempio i totem dislocati lungo il percorso o attraverso i feed ricevuti dai beacons posizionati sulle vetture e alla tecnologia Bluetooth Low Energy.
Anche se raccontare cosa sia la Mille Miglia potrebbe sembrare superfluo, secondo gli organizzatori, celebrare i 90 anni della corsa che dal 1927 al 1957 è stata la più famosa d’Italia e tra le corse più affascinanti al mondo, è quantomeno doveroso. Da segnalare poi che alcuni esemplari della mostra, lasceranno le stanze del museo per andare a rievocare la celebre competizione, per poi fare ritorno una volta conclusa l’edizione di quest’anno, mentre durante il periodo espositivo è previsto anche un cambio dei modelli esposti rinnovando così l’esposizione e invogliando a tornare anche chi l’ha già visitata.
“La vera sfida è il censimento globale delle auto che negli anni hanno corso la Mille Miglia, un lavoro immenso che ad oggi è ancora in corso – ha dichiarato Sandro Binelli, coordinatore generale Automotive Masterpieces, ex segretario generale della Mille Miglia dal 2008 al 2012 e curatore della mostra – Abbiamo cercato di mettere in comunicazione passato e futuro, la tecnologia che sarà parte integrante della mostra ci aiuterà a coinvolgere un pubblico più ampio e a promuovere la storia della corsa più bella del mondo La mission di Automotive Masterpieces exibitions lab è quella di rendere accessibile il patrimonio motoristico in modalità digitale, sia al fine di promuovere lo scambio di idee e conoscenza, sia per approfondire le ricerche storiche”.
“È per noiunprivilegiovederetanticapolavoririunitituttiinsiemeneinostrispazimuseali – ha aggiunto Vittorio Palazzani, presidente del Museo Mille Miglia – Speriamo che la mostra sia l’occasione per avvicinare anche il pubblico più giovane, che potrà così conoscere la storia della freccia rossa. Con questa esposizione stiamo tessendo nuovi rapporti con i collezionisti internazionali, grazie alla loro fiducia e alle loro vetture, la visita al museo sarà sempre nuova e interessante”.
La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 10 alle 18 e a breve, a completamento del progetto espositivo, sarà disponibile un libro e una 3D virtual exhibition. (m.r.)

Redazione http://www.repubblica.it/