La nuova Brescia? «Mille Miglia green e una Supernova 2.0»

Roberto Cammarata, presidente di Fondazione Asm: «A Brescia servono un evento dedicato ai motori elettrici, una e-Supernovova e un expo sulla mobilità elettrica»

Le sorti di Supernova sono incerte, ancora non si sa se il festival dell’innovazione lascerà (definitivamente) o rilancerà. Di certo l’urgenza — sottolineata dal Corriere — di caratterizzare Brescia con eventi significativi e di coniugare innovazione (tecnologica) e tradizione (industriale) è più che mai attuale. Una strada aveva provato a suggerirla, un anno fa parlando di «Mille Miglia green» e Supernova specializzata in mobilità elettrica, Roberto Cammarata, sempre più orientato a interpretare il ruolo di presidente della Fondazione Asm in chiave propositiva. Di vision e di governo.

«Già l’anno scorso l’ideatore di Supernova, Lorenzo Maternini, aveva lanciato un appello alla città affinché si facesse carico di un di più di responsabilità verso quello che doveva diventare ‘il’ festival della città».

E lei non aveva lasciato cadere la cosa.

«Avevo detto che Fondazione Asm era disponibile a entrare fra i finanziatori e al tempo stesso avevo sottolineato che il tema non era aggiungere 10 o 20mila euro nel pentolone dei finanziamenti. Tanto è vero che loro, al tavolo istituzionale convocato poco dopo, avevano proposto di cedere a un nuovo soggetto marchio e gestione di Supernova. In quella sede avevamo avanzato proposte progettuali e di contenuti».

Ed è lì che si colloca la sua idea di Mille Miglia «verde». Il tema è quello della mobilità elettrica: è sicuro che sia il futuro e non uno dei tanti sogni?

«Che la mobilità elettrica sia il futuro non lo dico io, l’ha detto pochi giorni fa il presidente di Enel. L’auto elettrica è un mercato che già oggi, a livello globale, vale 300 miliardi. Enel investirà nel settore 300 milioni. La e-mobility è una rivoluzione già in essere che sta conoscendo un’accelerazione pazzesca. L’Italia, come sistema-paese, non pare ancora orientata a svolgere un ruolo da protagonista e invece i motivi per farlo sarebbero molti».

http://brescia.corriere.it / Massimo Tedeschi